Page 649 - Giorgio Vasari
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grandissima  rabbia;  e  facendoli  fare  arco  della  schiena,  fa  che  si
               conosce in loro tre effetti bellissimi: uno è la morte del putto che si
               vede  crepare,  l'altro  l'impietà  del  soldato  che  per  sentirsi  tirare  sì
               stranamente, mostra l'affetto del vendicarsi in esso putto, il terzo è
               che  la  madre  nel  veder  la  morte  del  figliuolo,  con  furia  e  dolore  e

               sdegno  cerca  che  quel  traditore  non  parta  senza  pena;  cosa
               veramente più da filosofo mirabile di giudizio, che da pittore. Sonvi
               espressi molti altri affetti, che chi li guarda conoscerà senza dubbio

               questo maestro esser stato in quel tempo eccellente. Sopra questa,
               nella settima che piglia le due storie e cigne l'arco della volta, è il
               transito  di  Nostra  Donna  e  la  sua  assunzione  con  infinito  numero
               d'Angeli et infinite figure e paesi et altri ornamenti, di che egli soleva
               abbondare,  in  quella  sua  maniera  facile  e  pratica.  Dall'altra  faccia,

               dove  sono  le  storie  di  S.  Giovanni,  nella  prima  è  quando  Zacheria
               sacrificando  nel  tempio,  l'Angelo  gli  appare  e  per  non  credergli
               amutolisce; nella quale storia, mostrando che a' sacrifizii de tempii

               concorrono  sempre  le  persone  più  notabili,  per  farla  più  onorata
               ritrasse un buon numero di cittadini fiorentini, che governavono allora
               quello  stato;  e  particularmente  tutti  quelli  di  casa  Tornabuoni,  i
               giovani et i vecchi. Oltre a questo, per mostrare che quella età fioriva
               in ogni sorte di virtù e massimamente nelle lettere, fece in cerchio

               quattro  mezze  figure,  che  ragionano  insieme  appiè  della  istoria;  i
               quali erano i più scienziati uomini che in que' tempi si trovassero in
               Fiorenza, e sono questi: il primo è Messer Marsilio Ficino, che ha una

               veste  da  canonico,  il  secondo  con  un  mantello  rosso  et  una  becca
               nera al collo, è Cristofano Landino, e Demetrio Greco che se li volta
               et  in  mezzo  a  questi  quello  che  alza  alquanto  una  mano  è  Messer
               Angelo Poliziano, i quali son vivissimi e pronti. Séguita nella seconda,
               allato a questa, la visitazione di Nostra Donna e S. Elisabetta; nella

               quale  sono  molte  donne  che  l'accompagnano  con  portature  di  que'
               tempi,  e  fra  loro  fu  ritratta  la  Ginevra  de'  Benci,  allora  bellissima
               fanciulla.  Nella  terza  storia  sopra  alla  prima  è  la  nascita  di  S.

               Giovanni,  nella  quale  è  una  avvertenza  bellissima:  che  mentre  S.
               Elisabetta è in letto, e che certe vicine la vengono a vedere e la balia
               stando  a  sedere  allatta  il  bambino,  una  femmina  con  allegrezza
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