Page 648 - Giorgio Vasari
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Davitte Ghirlandaio pittore suo fratello; i quali tutti per chi gli ha
conosciuti si dicono esser veramente vivi e naturali. Nella seconda
storia è la Natività della Nostra Donna fatta con una diligenzia
grande; e tra le altre cose notabili che egli vi fece, nel casamento o
prospettiva è una finestra che dà 'l lume a quella camera la quale
inganna chi la guarda; oltra questo, S. Anna è nel letto e certe donne
la visitano, pose alcune femmine che lavano la Madonna con gran
cura: chi mette acqua, chi fa le fasce, chi fa un servizio, chi fa un
altro, e mentre ognuna attende al suo, vi è una femmina che ha in
collo quella puttina, e ghignando la fa ridere, con una grazia
donnesca, degna veramente di un'opera simile a questa, oltre a molti
altri affetti che sono in ciascuna figura. Nella terza, che è la prima
sopra, è quando la Nostra Donna saglie i gradi del tempio, dove è un
casamento che si allontana assai ragionevolmente dall'occhio; oltra
che v'è uno ignudo che gli fu allora lodato per non se ne usar molti,
ancor che e' non vi fusse quella intera perfezzione come a quegli che
si son fatti ne' tempi nostri, per non essere eglino tanto eccellenti.
Accanto a questa è lo sposalizio di Nostra Donna; dove dimostrò la
collera di coloro che si sfogano nel rompere le verghe che non
fiorirono come quella di Giuseppo; la quale istoria è copiosa di figure
in uno accomodato casamento. Nella quinta si veggono arrivare i
Magi di Bettelem con gran numero di uomini, cavalli e dromedarii et
altre cose varie; storia certamente accomodata. Et accanto a questa
è la sesta, la quale è la crudele impietà fatta da Erode agli innocenti;
dove di vede una baruffa bellissima di femmine e di soldati e cavalli,
che le percuotono et urtano: e nel vero, di quante storie vi si vede di
suo, questa è la migliore; perché ella è condotta con giudizio, con
ingegno et arte grande. Conoscevisi l'impia volontà di coloro che
comandati da Erode, senza riguardare le madri, uccidono que' poveri
fanciullini; fra i quali si vede uno che ancora appiccato alla poppa
muore per le ferite ricevute nella gola; onde sugge, per non dir beve,
dal petto non meno sangue che latte; cosa veramente di sua natura e
per esser fatta nella maniera ch'ella è, da tornar viva la pietà dove
ella fusse ben morta; èvvi ancora un soldato che ha tolto per forza un
putto, e mentre correndo con quello se lo stringe in sul petto per
amazzarlo, se li vede appiccata a' capegli la madre di quello con