Page 634 - Giorgio Vasari
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canonici di quella città. Disegnò per lo medesimo vescovo una loggia
che esce di palazzo e va in Vescovado, a piano con la chiesa e
palazzo; et a mezzo di questa aveva disegnato quel vescovo fare, a
guisa di cappella, la sua sepoltura, et in quella esser dopo la morte
sotterrato, e così la condusse a buon termine, ma sopravenuto dalla
morte, rimase imperfetta, perché se bene lasciò che dal successor
suo fusse finita, non se ne fece altro, come il più delle volte avviene
dell'opere che altri lascia che siano fatte in simili cose dopo la morte.
Per lo detto vescovo fece l'abbate nel Duomo vecchio una bella e
gran cappella, ma perché ebbe poca vita, non accade altro
ragionarne. Lavorò oltre questo per tutta la città in diversi luoghi,
come nel Carmine tre figure, e la cappella delle monache di S.
Orsina; et a Castiglione aretino nella Pieve di S. Giuliano una tavola a
tempera alla cappella dell'altar maggiore, dove è una Nostra Donna
bellissima e San Giuliano e San Michelagnolo, figure molto ben
lavorate e condotte, e massimamente il San Giuliano; perché avendo
affisati gl'occhi al Cristo che è in collo alla Nostra Donna, pare che
molto s'affligga d'aver ucciso il padre e la madre. Similmente in una
cappella poco di sotto, è di sua mano un portello che soleva stare a
un organo vecchio, nel quale è dipinto un San Michele, tenuto cosa
meravigliosa et in braccio d'una donna un putto fasciato che par vivo.
Fece in Arezzo alle monache delle Murate la cappella dell'altar
maggiore, pittura certo molto lodata; et al monte San Savino un
tabernacolo, dirimpetto al palazzo del cardinale di Monte, che fu
tenuto bellissimo. Et al Borgo Sansepolcro, dove è oggi il Vescovado,
fece una cappella che gli arrecò lode et utile grandissimo.
Fu don Bartolomeo persona che ebbe l'ingegno atto a tutte le cose,
et oltre all'essere gran musico fece organi di piombo di sua mano; et
in San Domenico ne fece uno di cartone, che si è sempre mantenuto
dolce e buono; et in San Clemente n'era un altro pur di sua mano, il
quale era in alto et aveva la tastatura da basso al pian del coro, e
certo con bella considerazione, perché avendo, secondo la qualità del
luogo, pochi monaci, voleva che l'organista cantasse e sonasse, e
perché questo abbate amava la sua Religione come vero ministro e
non dissipatore delle cose di Dio, bonificò molto quel luogo di