Page 636 - Giorgio Vasari
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distendessino in mare verso alcune barche cariche di mercanzie, et
               altri  finalmente  verso  certi  banchi  dove  si  cambiavano  danari.  Le
               quali tutte cose furono da Matteo fatte con giudizio, buona pratica e
               molta diligenza; ma furono, per fare una cappella, non molto dopo
               mandate  per  terra.  In  Pieve  sotto  il  pergamo  fece  il  medesimo  un

               Cristo con la croce, per messer Lionardo Albergotti.

               Fu discepolo similmente dell'abbate di S. Clemente un frate de' Servi
               aretino,  che  dipinse  di  colori  la  facciata  della  casa  de'  Belichini
               d'Arezzo et in S. Piero due cappelle a fresco, l'una allato all'altra. Fu
               anche discepolo di don Bartolomeo, Domenico Pecori aretino, il quale

               fece a Sargiano in una tavola a tempera tre figure, et a olio, per la
               Compagnia  di  S.  Maria  Madalena,  un  gonfalone  da  portare  a
               processione, molto bello. E per Messer Presentino Bisdomini in Pieve,
               alla cappella di S. Andrea, un quadro d'una S. Apollonia simile al di

               sopra, e finì molte cose lasciate imperfette dal suo maestro, come in
               S.  Piero  la  tavola  di  S.  Bastiano  e  Fabiano  con  la  Madonna  per  la
               famiglia de' Benucci; e dipinse nella chiesa di S. Antonio la tavola de
               l'altar  maggiore,  dove  è  una  Nostra  Donna  molto  devota  con  certi

               Santi;  e  perché  detta  Nostra  Donna  adora  il  Figliuolo  che  tiene  in
               grembo,  ha  finto  che  uno  Angioletto  inginocchiato  dirieto,  sostiene
               Nostro  Signore  con  un  guanciale,  non  lo  potendo  reggiere  la
               Madonna, che sta in atto d'orazione a man giunte. Nella chiesa di S.

               Giustino  dipinse  a  Messer  Antonio  Rotelli  una  cappella  de'  Magi,  in
               fresco.  Et  alla  Compagnia  della  Madonna  in  Pieve  una  tavola
               grandissima, dove fece una Nostra Donna in aria, col popolo aretino
               sotto, dove ritrasse molti di naturale; nella quale opera gli aiutò un

               pittore  spagnuolo  che  coloriva  bene  a  olio  et  aiutava  in  questo  a
               Domenico,  che  nel  colorire  a  olio  non  aveva  tanta  pratica,  quanto
               nella tempera, e con l'aiuto del medesimo condusse una tavola per la
               Compagnia della Trinità, dentrovi la Circuncisione di Nostro Signore,

               tenuta cosa molto buona, e nell'orto di S. Fiore in fresco, un Noli me
               tangere.  Ultimamente  dipinse  nel  Vescovado  per  Messer  Donato
               Marinelli Primicerio, una tavola con molte figure con buon'invenzione
               e  buon  disegno  e  gran  rilievo,  che  gli  fece  allora  e  sempre  onore

               grandissimo, nella quale opera essendo assai vecchio chiamò in aiuto
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