Page 628 - Giorgio Vasari
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pur di tela, dipinti di varie imprese, d'armi di magistrati e d'arti, e di
               molti leoni, che sono una dell'insegne della città; questo cielo, o vero
               coperta così fatta, era alto da terra circa venti braccia, posava sopra
               gagliardissimi  canapi  attaccati  a  molti  ferri  che  ancor  si  veggiono
               intorno al tempio di S. Giovanni, nella facciata di S. Maria del Fiore e

               nelle  case  che  sono  per  tutto  intorno  alla  detta  piazza,  e  fra  l'un
               canapo  e  l'altro  erano  funi  che  similmente  sostenevano  quel  cielo,
               che per tutto era in modo armato, e particolarmente in sugl'estremi,

               di canapi, di funi e di soppanni e fortezze di tele doppie e canevacci,
               che non è possibile imaginarsi meglio; e, che è più, era in modo e con
               tanta diligenza accomodata ogni cosa che, ancora che molto fussero
               dal vento che in quel luogo può assai d'ogni tempo come sa ognuno
               gonfiate  e  mosse  le  vele,  non  però  potevano  essere  sollevate  né

               sconce in modo nessuno. Erano queste tende di cinque pezzi, perché
               meglio si potessino maneggiare, ma poste su, tutte si univano isieme
               e  legavano  e  cuscivano  di  maniera  che  pareva  un  pezzo  solo.  Tre

               pezzi coprivano la piazza e lo spazio che è fra S. Giovanni e S. Maria
               del Fiore; e quello del mezzo aveva, a dirittura delle porte principali,
               detti tondi con l'arme del comune. E gl'altri due pezzi coprivano dalle
               bande, uno di verso la Misericordia e l'altro di verso la canonica et
               Opera  di  S.  Giovanni.  Le  nuvole  poi,  che  di  varie  sorti  si  facevano

               dalle Compagnie con diverse invenzioni, si facevano generalmente a
               questo modo: si faceva un telaio quadro di tavole, alto braccia due in
               circa, che in su le teste aveva quattro gagliardi piedi fatti a uso di

               trespoli  da  tavola  et  incatenati  a  guisa  di  travaglio;  sopra  questo
               telaio  erano  in  croce  due  tavole  larghe  braccia  uno,  che  in  mezzo
               avevano  una  buca  di  mezzo  braccio,  nella  quale  era  uno  stile  alto
               sopra cui si accomodava una mandorla, dentro la quale, che era tutta
               coperta di bambagia, di cherubini e di lumi et altri ornamenti, era in

               un ferro al traverso, posta a sedere o ritta, secondo che altri voleva,
               una  persona  che  rappresentava  quel  Santo,  il  quale  principalmente
               da quella compagnia, come proprio avvocato e protettore si onorava;

               o vero un Cristo, una Madonna, un S. Giovanni o altro; i panni della
               quale figura coprivano il ferro in modo che non si vedeva. A questo
               medesimo  stile  erano  accommodati  ferri,  che  girando  più  bassi  e
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