Page 622 - Giorgio Vasari
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VITA DI COSIMO ROSSELLI PITTOR FIORENTINO



               Molte  persone  sbeffando  e  schernendo  altrui,  si  pascono  d'uno
               ingiusto  diletto  che  il  più  delle  volte  torna  loro  in  danno;  quasi  in
               quella  stessa  maniera  che  fece  Cosimo  Rosselli  tornare  in  capo  lo
               scherno a chi cercò di avvilire le sue fatiche; il qual Cosimo, se bene

               non  fu  nel  suo  tempo  molto  raro  et  eccellente  pittore,  furono
               nondimeno l'opere sue ragionevoli. Costui nella sua giovanezza fece
               in Fiorenza nella chiesa di S. Ambruogio una tavola, che è a man ritta
               entrando in chiesa, e sopra l'arco delle monache di S. Iacopo dalle

               Murate, tre figure. Lavorò anco nella chiesa de' Servi pur di Firenze, la
               tavola  della  cappella  di  S.  Barbara,  e  nel  primo  cortile,  inanzi  che
               s'entri  in  chiesa,  lavorò  in  fresco  la  storia  quando  il  beato  Filippo
               piglia l'abito della Nostra Donna. A' monaci di Cestello fece la tavola

               dell'altar maggiore et in una cappella della medesima chiesa un'altra;
               e  similmente  quella  che  è  in  una  chiesetta  sopra  il  Bernardino
               accanto  all'entrata  di  Cestello.  Dipinse  il  segno  ai  fanciulli  della
               Compagnia del detto Bernardino, e parimente quello della Compagnia

               di S. Giorgio, nel quale è una Annunziata. Alle sopra dette monache
               di  S.  Ambruogio  fece  la  cappella  del  miracolo  del  Sagramento,  la
               quale opera è assai buona e delle sue che sono in Fiorenza è tenuta
               la migliore; nella quale fece una processione finta in sulla piazza di

               detta chiesa, dove il vescovo porta il tabernacolo del detto miracolo,
               accompagnato dal clero e da una infinità di cittadini e donne con abiti
               di que' tempi. Di naturale, oltre a molti altri, vi è ritratto il Pico della
               Mirandola, tanto eccellentemente che pare non ritratto, ma vivo. In

               Lucca fece nella chiesa di S. Martino, entrando in quella per la porta
               minore della facciata principale a man ritta, quando Nicodemo fabrica
               la statua di S. Croce, e poi quando in una barca è per terra condotta
               per  mare  verso  Lucca.  Nella  qual  opera  sono  molti  ritratti  e

               specialmente  quello  di  Paulo  Guinigi,  il  quale  cavò  da  uno  di  terra
               fatto da Iacopo della Fonte, quando fece la sepoltura della moglie. In
               San Marco di Firenze alla cappella de' tessitori di drappo fece, in una
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