Page 621 - Giorgio Vasari
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quale è oggi in S. Francesco di quella città; fece anco fra gl'altri il
ritratto di Bartolomeo da Liviano capitano de' viniziani.
Ebbe Giovanni molti discepoli, perché a tutti con amorevolezza
insegnava, fra i quali fu già, sessanta anni sono, Iacopo da Montagna,
che imitò molto la sua maniera, per quanto mostrano l'opere sue che
si veggiono in Padova et in Vinezia. Ma più di tutti l'imitò e gli fece
onore Rondinello da Ravenna, del quale si servì molto Giovanni in
tutte le sue opere. Costui fece in S. Domenico di Ravenna una tavola,
e nel Duomo un'altra che è tenuta molto bella di quella maniera. Ma
quella che passò tutte l'altre opere sue, fu quella che fece nella
chiesa di S. Giovanni Battista nella medesima città, dove stanno frati
carmelitani, nella quale oltre la Nostra Donna, fece nella figura d'un
S. Alberto, loro frate, una testa bellissima e tutta la figura lodata
molto. Stette con esso lui ancora, se ben non fece molto frutto,
Benedetto Coda da Ferrara, che abitò in Arimini dove fece molte
pitture; lasciando dopo sé Bartolomeo suo figliuolo che fece il
medesimo. Dicesi che anco Giorgione da Castel Franco attese all'arte
con Giovanni ne' suoi primi principii; e così molti altri e del Trevisano
e Lombardi, de' quali non accade far memoria.
Finalmente Giovanni essendo pervenuto all'età di novanta anni, passò
di male di vecchiaia di questa vita, lasciando per l'opere fatte in
Vinezia sua patria e fuori, eterna memoria del nome suo. E nella
medesima chiesa e nello stesso deposito fu egli onoratamente
sepolto dove egli aveva Gentile suo fratello collocato. Né mancò in
Vinezia chi con sonetti et epigrammi cercasse di onorare lui morto, sì
come aveva egli vivendo, sé e la sua patria onorato.
Ne' medesimi tempi che questi Bellini vissono, o poco inanzi, dipinse
molte cose in Vinezia Giacomo Marzone, il quale fra l'altre fece in S.
Lena alla cappella dell'Assunzione, la Vergine con una palma, S.
Benedetto, S. Lena e S. Giovanni, ma colla maniera vecchia e con le
figure in punta di piedi, come usavano i pittori che furo al tempo di
Bartolomeo da Bergamo, etc.