Page 616 - Giorgio Vasari
P. 616
Vivarino, acciò che la concorrenza fusse cagione a tutti di meglio
operare. Onde il Vivarino, messo mano alla parte che gli toccava,
fece a canto all'ultima storia di Gentile, Ottone sopra detto, che si
offerisce al papa et a' viniziani d'andare a procurare la pace fra loro e
Federigo suo padre, e che ottenutola si parte, licenziato in sulla fede.
In questa prima parte, oltre all'altre cose, che tutte sono degne di
considerazione, dipinse il Vivarino con bella prospettiva un tempio
aperto con scalee e molti personaggi; e dinanzi al papa, che è in
sedia circondato da molti senatori, è il detto Ottone in ginocchioni,
che giurando obliga la sua fede. Acanto a questa fece Ottone arrivato
dinanzi al padre che lo riceve lietamente, et una prospettiva di
casamenti bellissima, Barbarossa in sedia et il figliuolo ginocchioni
che gli tocca la mano, accompagnato da molti gentiluomini viniziani
ritratti di naturale, tanto bene che si vede che egli imitava molto
bene la natura. Averebbe il povero Vivarino con suo molto onore
seguitato il rimanente della sua parte; ma essendosi, come piacque a
Dio, per la fatica e per essere di mala complessione, morto, non andò
più oltre. Anzi, perché neanco questo che aveva fatto aveva la sua
perfezzione, bisognò che Giovan Bellini in alcuni luoghi lo ritoccasse.
Aveva in tanto egli ancora dato principio a quattro istorie, che
ordinatamente seguitano le sopra dette. Nella prima fece il detto
papa in S. Marco, ritraendo la detta chiesa come stava apunto, il
quale porge a Federigo Barbarossa a basciare il piede. Ma quale si
fusse la cagione, questa prima storia di Giovanni fu ridotta molto più
vivace e senza comparazione migliore, dall'eccellentissimo Tiziano.
Ma seguitando Giovanni le sue storie, fece nell'altra il papa che dice
messa in S. Marco, e che poi in mezzo del detto imperatore e del
doge concede plenaria e perpetua indulgenzia a chi visita in certi
tempi la detta chiesa di S. Marco, e particolarmente per l'Ascensione
del Signore. Vi ritrasse il didentro di detta chiesa et il detto papa in
sulle scalee, che escono di coro, in pontificale e circondato da molti
cardinali e gentiluomini; i quali tutti fanno questa una copiosa, ricca e
bella storia. Nell'altra, che è disotto a questa, si vede il papa in
roccetto, che al doge dona un'ombrella dopo averne data un'altra
all'imperatore e serbatone due per sé. Nell'ultima che vi dipinse