Page 612 - Giorgio Vasari
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ritratto di Giorgio Cornaro e di Caterina reina di Cipri, una tavola che
egli mandò a Verona, dentrovi la passione di Cristo con molte figure,
fra le quali ritrasse se stesso di naturale et una storia della croce, la
quale si dice essere nella scuola di S. Giovanni Evangelista, le quali
tutte e molte altre furono dipinte da Iacopo con l'aiuto de' figliuoli; e
questa ultima storia fu fatta in tela, sì come si è quasi sempre in
quella città costumato di fare, usandovisi poco dipignere, come si fa
altrove, in tavole di legname d'albero, da molti chiamato oppio e
d'alcuni gàtticce; il quale legname, che fa per lo più lungo i fiumi o
altre acque, è dolce affatto e mirabile per dipignervi sopra, perché
tiene molto il fermo quando si commette con la mastrice. Ma in
Venezia non si fanno tavole, e facendose alcuna volta, non si adopera
altro legname che d'abeto, di che è quella città abondantissima, per
rispetto del fiume Adice che ne conduce grandissima quantità di terra
tedesca, senza che anco ne viene pure assai di Schiavonia. Si
costuma dunque assai in Vinezia dipignere in tela, o sia perché non si
fende e non intarla, o perché si possono fare le pitture di che
grandezza altri vuole, o pure per la commodità, come si disse altrove,
di mandarle commodamente dove altri vuole, con pochissima spesa e
fatica. Ma sia di ciò la cagione qualsivoglia, Iacopo e Gentile feciono,
come di sopra si è detto, le prime loro opere in tela; e poi Gentile da
per sé, alla detta ultima storia della croce, n'aggiunse altri sette o
vero otto quadri, ne' quali dipinse il miracolo della croce di Cristo, che
tiene per reliquia la detta scuola; il quale miracolo fu questo: essendo
gettata per non so che caso la detta croce dal ponte della Paglia in
Canale, per la reverenza che molti avevano al legno che vi è, della
croce di Gesù Cristo, si gettarono in acqua per ripigliarla, ma come fu
volontà di Dio niuno fu degno di poterla pigliare, eccetto che il
guardiano di quella scuola. Gentile adunque, figurando questa storia,
tirò in prospettiva in sul Canale grande molte case, il ponte alla
Paglia, la piazza di S. Marco et una lunga processione d'uomini e
donne, che sono dietro al clero. Similmente molti gettati in acqua,
altri in atto di gettarsi, molti mezzo sotto et altri in altre maniere et
attitudini bellissime; e finalmente vi fece il guardiano detto, che la
ripiglia. Nella qual opera invero fu grandissima la fatica e diligenza di