Page 611 - Giorgio Vasari
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VITA DI IACOPO, GIOVANNI E GENTILE BELLINI PITTORI
VINIZIANI
Le cose che sono fondate nella virtù, ancor che il principio paia molte
volte basso e vile, vanno sempre in alto di mano in mano, et insino a
ch'elle non son arrivate al sommo della gloria, non si arrestano, né
posano già mai, sì come chiaramente potette vedersi nel debile e
basso principio della casa de' Bellini, e nel grado in che venne poi,
mediante la pittura.
Adunque Iacopo Bellini, pittore viniziano, essendo stato discepolo di
Gentile da Fabriano nella concorrenza che egli ebbe con quel
Domenico, che insegnò il colorire a olio ad Andrea dal Castagno,
ancor che molto si affaticasse per venire eccellente nell'arte, non
acquistò però nome in quella, se non dopo la partita di Vinezia di
esso Domenico. Ma poi ritrovandosi in quella città senza aver
concorrente che lo pareggiasse, accrescendo sempre in credito e
fama, sì fece in modo eccellente che egli era nella sua professione il
maggiore e più reputato; et acciò che non pure si conservasse, ma si
facesse maggiore nella casa sua e ne' sucessori il nome acquistatosi
nella pittura, ebbe due figliuoli inclinatissimi all'arte, e di bello e
buono ingegno: l'uno fu Giovanni e l'altro Gentile, al quale pose così
nome per la dolce memoria che teneva di Gentile da Fabriano, stato
suo maestro e come padre amorevole. Quando dunque furono
alquanto cresciuti i detti due figliuoli, Iacopo stesso insegnò loro con
ogni diligenza i principii del disegno, ma non passò molto, che l'uno e
l'altro avanzò il padre di gran lunga; il quale, di ciò rallegrandosi
molto, sempre gli inanimiva, mostrando loro che disiderava che
eglino, come i toscani fra loro medesimi portavano il vanto di far
forza per vincersi l'un l'altro, secondo che venivono all'arte di mano in
mano, così Giovanni vincesse lui, e poi Gentile l'uno e l'altro, e così
successivamente. Le prime cose che diedero fama a Iacopo, furono il