Page 615 - Giorgio Vasari
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Marco, et il mare con tanta moltitudine d'uomini, che è proprio una
maraviglia. Si vede poi in un'altra parte il medesimo papa ritto, et in
pontificale dare la benedizione al doge che armato e con molti soldati
dietro, pare che vada all'impresa. Dietro a esso doge si vede in lunga
processione infiniti gentiluomini, e nella medesima parte tirato in
prospettiva il palazzo e S. Marco; e questa è delle buone opere che si
veggiano di mano di Gentile, se bene pare che in quell'altra, dove si
rappresenta una battaglia navale, sia più invenzione, per esservi un
numero infinito di galee che combattono et una quantità d'uomini
incredibile, et insomma per vedervisi che mostrò di non intendere
meno le guerre marittime, che le cose della pittura. E certo l'aver
fatto Gentile in questa opera numero di galee nella battaglia
intrigate, soldati che combattono, barche in prospettiva diminuite con
ragione, bella ordinanza nel combatterete, il furore, la forza, la
difesa, il ferire de' soldati, diverse maniere di morire, il fendere
dell'acqua che fanno le galee, la confusione dell'onde, e tutte le sorti
d'armamenti marittimi; e certo dico non mostra l'aver fatto tanta
diversità di cose, se non il grande animo di Gentile, l'artifizio,
l'invenzione et il giudizio, essendo ciascuna cosa da per sé benissimo
fatta, e parimente tutto il composto insieme.
In un'altra storia fece il papa che riceve, accarezzandolo, il doge che
torna con la desiderata vittoria, donandogli un anello d'oro per
isposare il mare, sì come hanno fatto e fanno ancora ogn'anno i
sucessori suoi, in segno del vero e perpetuo dominio che di esso
hanno meritamente; et in questa parte Ottone, figliuolo di Federigo
Barbarossa, ritratto di naturale in ginocchioni inanzi al papa, e come
dietro al doge sono molti soldati armati, così dietro al papa sono
molti cardinali e gentiluomini. Appariscono in questa storia solamente
le poppe delle galee, e sopra la capitana è una vettoria finta d'oro a
sedere, con una corona in testa et uno scettro in mano.
Dell'altre parti della sala furono allogate le storie che vi andavano, a
Giovanni fratello di Gentile, ma perché l'ordine delle cose che vi fece
depende da quelle fatte in gran parte ma non finite dal Vivarino, è
bisogno che di costui alquanto si ragioni. La parte dunque della sala
che non fece Gentile fu data a far parte a Giovanni e parte al detto