Page 601 - Giorgio Vasari
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Piero  nel  vecchio,  in  una  pariete  vicino  alla  cappella  di  papa
               Innocenzio. E se bene alcuni credono che tal sepoltura sia di mano di
               Mino del Reame, ancor che fussino quasi a un tempo, ella è senza
               dubio di mano di Mino di Fiesole; ben è vero che il detto Mino del
               Reame vi fece alcune figurette nel basamento che si conoscono, se

               però ebbe nome Mino, e non più tosto, come alcuni affermano, Dino.

               Ma per tornare al nostro, acquistato che egli si ebbe nome in Roma
               per la detta sepoltura e per la cassa che fece nella Minerva, e sopra
               essa di marmo la statua di Francesco Tornabuoni di naturale che è
               tenuta assai bella, e per altre opere, non isté molto ch'egli, con buon

               numero di danari avanzati, a Fiesole se ne ritornò e tolse donna. Né
               molto tempo andò ch'egli per servigio delle donne delle murate fece
               un tabernacolo di marmo di mezzo rilievo, per tenervi il Sacramento,
               il quale fu da lui con tutta quella diligenza ch'e' sapeva, condotto a

               perfezzione.  Il  qual  non  aveva  ancora  murato,  quando  inteso  le
               monache di S. Ambruogio - le quali erano desiderose di far fare un
               ornamento  simile  nell'invenzione,  ma  più  ricco  d'ornamento,  per
               tenervi dentro la santissima reliquia del miracolo del Sacramento - la

               sufficienza di Mino, gli diedero a fare quell'opera, la quale egli finì con
               tanta diligenza, che satisfatte da lui quelle donne gli diedono tutto
               quello  ch'e'  dimandò  per  prezzo  di  quell'opera;  e  così  poco  di  poi
               prese a fare una tavoletta con figure d'una Nostra Donna col Figliuolo

               in  braccio,  messa  in  mezzo  da  San  Lorenzo  e  da  San  Lionardo,  di
               mezzo  rilievo,  che  doveva  servire  per  i  preti  o  capitolo  di  San
               Lorenzo, ad instanza di Messer Dietisalvi Neroni; ma è rimasta nella
               sagrestia della Badia di Firenze. Et a que' monaci fece un tondo di

               marmo, drentovi una Nostra Donna di rilievo col suo Figliuolo in collo,
               qual  posono  sopra  la  porta  principale  che  entra  in  chiesa;  il  quale
               piacendo molto all'universale, fu fattogli allogazione di una sepoltura
               per  il  Magnifico  Messer  Bernardo  cavaliere  di  Giugni,  il  quale  per

               essere  stato  persona  onorevole  e  molto  stimata  meritò  questa
               memoria da' suoi fratelli.

               Condusse  Mino  in  questa  sepoltura  oltre  alla  cassa  et  il  morto,
               ritrattovi di naturale sopra, una giustizia la quale imita la maniera di
               Desiderio  molto,  se  non  avesse  i  panni  di  quella  un  poco  tritati
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