Page 576 - Giorgio Vasari
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d'argento, come in quell'età non pur egli, ma tutti gl'altri pittori
costumavano; il quale S. Giorgio, dopo aver morto il dragone,
volendo rimettere la spada nel fodero alza la mano diritta che tien la
spada già con la punta nel fodero, et abbassando la sinistra acciò che
la maggior distanza gli faccia agevolezza a infoderar la spada che è
lunga, fa ciò con tanta grazia e con sì bella maniera, che non si può
veder meglio; e Michele Sanmichele veronese, architetto della
illustrissima Signoria di Vinezia e persona intendentissima di queste
belle arti, fu più volte, vivendo, veduto contemplare queste opere di
Vittore con maraviglia, e poi dire che poco meglio si poteva vedere
del Santo Eustachio, del cane e del San Giorgio sopra detto. Sopra
l'arco poi di detta cappella è dipinto quando San Giorgio, ucciso il
dragone, libera la figliuola di quel re, la quale si vede vicina al Santo
con una veste lunga secondo l'uso di que' tempi; nella qual parte è
maravigliosa ancora la figura del medesimo San Giorgio, il quale,
armato come di sopra, mentre è per rimontar a cavallo, sta volto con
la persona e con la faccia verso il popolo, e messo un piè nella staffa
e la man manca alla sella, si vede quasi in moto di salire sopra il
cavallo che ha volto la groppa verso il popolo, e si vede tutto,
essendo in iscorcio in piccolo spazio, benissimo. E, per dirlo in una
parola, non si può senza infinita maraviglia, anzi stupore,
contemplare questa opera fatta con disegno, con grazia e con
giudizio straordinario.
Dipinse il medesimo Pisano in San Fermo Maggiore di Verona, chiesa
de' frati di San Francesco conventuali, nella cappella de' Brenzoni a
man manca quando s'entra per la porta principale di detta chiesa,
sopra la sepoltura della Resurrezzione del Signore, fatta di scultura e
secondo que' tempi molto bella, dipinse dico, per ornamento di
quell'opera, la Vergine annunziata dall'Angelo; le quali due figure, che
sono tocche d'oro secondo l'uso di que' tempi, sono bellissime, sì
come sono ancora certi casamenti molto ben tirati et alcuni piccioli
animali et uccelli, sparsi per l'opera, tanto proprii e vivi quanto è
possibile imaginarsi. Il medesimo Vittore fece in medaglioni di getto
infiniti ritratti di prìncipi de' suoi tempi e d'altri, dai quali poi sono
stati fatti molti quadri di ritratti in pittura. E monsignor Giovio in una