Page 553 - Giorgio Vasari
P. 553
VITA DI FRA' FILIPPO LIPPI PITTORE FIORENTINO
Fra' Filippo di Tommaso Lippi, carmelitano, il quale nacque in
Fiorenza, in una contrada detta Ardiglione, sotto il canto alla Cuculia,
dietro al convento de' frati Carmelitani, per la morte di Tommaso suo
padre restò povero fanciullino d'anni due, senza alcuna custodia,
essendosi ancora morta la madre non molto dopo averlo partorito.
Rimaso dunque costui in governo d'una Mona Lapaccia sua zia,
sorella di Tommaso suo padre, poi che l'ebbe allevato con suo disagio
grandissimo, quando non potette più sostentarlo, essendo egli già di
8 anni lo fece frate nel sopra detto convento del Carmine, dove
standosi, quanto era destro et ingenioso nelle azzioni di mano, tanto
era nella erudizione delle lettere grosso e male atto ad imparare,
onde non volle applicarvi lo ingegno mai, né averle per amiche.
Questo putto, il quale fu chiamato col nome del secolo Filippo,
essendo tenuto con gl'altri in noviziato e sotto la disciplina del
maestro della gramatica, pur per vedere quello che sapesse fare, in
cambio di studiare non faceva mai altro che imbrattare con fantocci i
libri suoi e degl'altri. Onde il priore si risolvette a dargli ogni
commodità et agio d'imparare a dipignere. Era allora nel Carmine la
cappella da Masaccio nuovamente stata dipinta, la quale, perciò che
bellissima era, piaceva molto a fra' Filippo; laonde ogni giorno per
suo diporto la frequentava e quivi esercitandosi del continovo in
compagnia di molti giovani che sempre vi disegnavano, di gran lunga
gl'altri avanzava di destrezza e di sapere, di maniera che e' si teneva
per fermo che e' dovesse fare col tempo qualche maravigliosa cosa.
Ma negl'anni acerbi, nonché ne' maturi, tante lodevoli opere fece che
fu un miracolo. Perché di lì a poco tempo lavorò di verde terra nel
chiostro vicino alla sagra di Masaccio, un papa che conferma la
Regola de' Carmelitani, et in molti luoghi in chiesa in più pareti, in
fresco dipinse, e particolarmente un San Giovanni Batista et alcune
storie della sua vita; e così ogni giorno facendo meglio, aveva preso
la mano di Masaccio, sì che le cose sue in modo simili a quelle faceva