Page 558 - Giorgio Vasari
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conoscere altrui quanto vaglia la invenzione et il saper esprimer
gl'affetti nelle pitture. Il che sì bene osservò costui, che in coloro che
sotterrano S. Stefano fece attitudini sì dolenti et alcune teste sì
afflitte e dirotte nel pianto, che non è a pena possibile di guardarle
senza commuoversi. Da l'altra banda fece la natività, la predica, il
battesimo, la cena d'Erode, e la decollazione di S. Giovanni Batista,
dove nella faccia di lui predicante, si conosce il divino spirito, e nelle
turbe che ascoltano, i diversi movimenti e l'allegrezza e l'afflizione,
così nelle donne come negli uomini, astratti e sospesi tutti negli
ammaestramenti di S. Giovanni. Nel battesimo si riconosce la
bellezza e la bontà; e nella cena di Erode, la maestà del convito, la
destrezza di Erodiana, lo stupore de' convitati e lo attristamento fuori
di maniera nel presentarsi la testa tagliata dentro al bacino. Veggonsi
intorno al convito infinite figure con molto belle attitudini e ben
condotte, e di panni e di arie di visi, tra i quali ritrasse allo specchio
se stesso vestito di nero in abito da prelato, et il suo discepolo fra'
Diamante dove si piange S. Stefano. Et invero questa opera fu la più
eccellente di tutte le cose sue, sì per le considerazioni dette di sopra,
e sì per aver fatto le figure alquanto maggiori che il vivo; il che dette
animo a chi venne dopo lui di ringrandire la maniera.
Fu tanto per le sue buone qualità stimato, che molte cose che di
biasimo erano alla vita sua, furono ricoperte mediante il grado di
tanta virtù. Ritrasse in questa opera Messer Carlo figlio naturale di
Cosimo de' Medici, il quale era allora proposto di quella chiesa, la
quale fu da lui e dalla sua casa molto beneficata. Finita che ebbe
quest'opera l'anno 1463, dipinse a tempera una tavola per la chiesa
di S. Iacopo di Pistoia, dentrovi una Nunziata molto bella per Messer
Iacopo Bellucci, il qual vi ritrasse di naturale molto vivamente. In
casa di Pulidoro Bracciolini è in un quadro una Natività di Nostra
Donna di sua mano; e nel magistrato degl'Otto di Firenze è, in un
mezzo tondo dipinto a tempera, una Nostra Donna col Figliuolo in
braccio. In casa Lodovico Caponi in un altro quadro una Nostra Donna
bellissima; et appresso di Bernardo Vecchietto gentiluomo fiorentino,
e tanto virtuoso e da bene quanto più non saperei dire, è di mano del
medesimo in un quadretto piccolo un S. Agostino che studia,