Page 549 - Giorgio Vasari
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disegni, ritratti in carta et un libretto che insegnava a far le pietre del
               musaico, lo stucco, et il modo di lavorare. Né fu gran fatto, secondo
               che si disse, che non si trovassero danari, perché fu tanto cortese che
               niuna cosa aveva, che così non fusse degl'amici come sua.

               Fu  suo  discepolo  il  Graffione  fiorentino,  che  sopra  la  porta
               degl'Innocenti fece a fresco il Dio Padre, con quegli Angeli che vi sono

               ancora.
               Dicono  che  il  Magnifico  Lorenzo  de'  Medici  ragionando  un  dì  col

               Graffione che era un stravagante cervello, gli disse: "Io voglio far fare
               di musaico e di stucchi tutti gli spigoli della cupola di dentro". E che il
               Graffione rispose: "Voi non ci avete maestri". A che replicò Lorenzo:
               "Noi abbiam tanti danari, che ne faremo!". Il Graffione subitamente

               soggiunse:  "Eh,  Lorenzo,  i  danari  non  fanno  maestri,  ma  i  maestri
               fanno i danari". Fu costui bizzarra e fantastica persona. Non mangiò
               mai in casa sua a tavola che fusse apparecchiata d'altro che di suoi
               cartoni, e non dormì in altro letto che in un cassone pien di paglia,

               senza lenzuola.

               Ma tornando ad Alesso, egli finì l'arte e la vita nel 1448, e fu dai suoi
               parenti e cittadini sotterrato onorevolmente.



               IL FINE DELLA VITA DI ALESSO BALDOVINETTI PITTORE FIORENTINO
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