Page 536 - Giorgio Vasari
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di casa nostra, e l'arme che vi è de' Vasari, fanno che così si crede
fermamente. Di ciò sarebbe senza dubbio stato in quel convento
memoria, ma perché molte volte per i soldati sono andate male le
scritture et ogni altra cosa, non me ne maraviglio. Fu la maniera di
Lazzaro tanto simile a quella di Pietro borghese, che pochissima
differenza fra l'una e l'altra si conosceva. E perché nel suo tempo si
costumava assai dipignere nelle barde de' cavalli varii lavori e
partimenti d'imprese, secondo che coloro erano che le portavano, fu
in ciò Lazzero bonissimo maestro, e massimamente essendo suo
proprio far figurine piccole con molta grazia, le quali in cotali arnesi
molto bene si accomodavano. Lavorò Lazzaro per Niccolò Piccino e
per i suoi soldati e capitani, molte cose piene di storie e d'imprese,
che furono tenute in pregio e con tanto suo utile, che furono cagione,
mediante il guadagno che ne traeva, che egli ritirò in Arezzo una gran
parte de' suoi fratelli; i quali, attendendo alle misture de' vasi di
terra, abitavano in Cortona. Tirossi parimente in casa Luca Signorelli
da Cortona, suo nipote, nato d'una sua sorella, il quale, essendo di
buono ingegno, acconciò con Pietro borghese acciò imparasse l'arte
della pittura, il che benissimo gli riuscì, come al suo luogo si dirà.
Lazzaro dunque attendendo a studiare continuamente le cose
dell'arte, si fece ogni giorno più eccellente, come ne dimostrano
alcuni disegni di sua mano, molto buoni, che sono nel nostro libro. E
perché molto si compiaceva in certe cose naturali e piene d'affetti,
nelle quali esprimeva benissimo il piagnere, il ridere, il gridare, la
paura, il tremito e certe simili cose, per lo più le sue pitture son piene
d'invenzioni così fatte; come si può vedere in una cappellina dipinta a
fresco di sua mano in San Gimignano d'Arezzo, nella qual è un
Crucifisso, la Nostra Donna, San Giovanni e la Maddalena a' piè della
croce, che in varie attitudini piangono così vivamente, che
gl'acquistarono credito e nome fra i suoi cittadini. Dipinse in sul
drappo, per la Compagnia di Santo Antonio della medesima città, un
gonfalone che si porta a processione, nel quale fece Gesù Cristo alla
colonna, nudo e legato, con tanta vivacità che par che tremi, e che
tutto ristretto nelle spalle sofferisca con incredibile umilità e pazienza
le percosse che due giudei gli dànno; de' quali uno, recatosi in piedi,
gira con ambe le mani, voltando le spalle verso Gesù Cristo in atto