Page 495 - Giorgio Vasari
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publiche, e più piane che si potesse. Giorgio adunque, mentre che le
dette stanze cominciate si adornavano di palchi messi d'oro e di
storie di pittura a olio, e le facciate di pitture a fresco, et in alcune
altre si lavorava di stucchi, levò la pianta di tutto quel palazzo, e
nuovo e vecchio, che lo gira intorno. E dopo, dato ordine con non
piccola fatica e studio a quanto voleva fare, cominciò a ridurlo a poco
a poco in buona forma et a riunire, senza guastare quasi punto di
quello che era fatto, le stanze disunite, che prima erano quale alta e
quale bassa ne' piani. Ma perché il signor Duca vedesse il disegno del
tutto, in spazio di sei mesi ebbe condotto un modello di legname ben
misurato, di tutta quella machina che più tosto ha forma e grandezza
di castello che di palazzo. Il quale modello essendo piacciuto al Duca,
si è secondo quello unito e fatto molte commode stanze e scale
agiate publiche e segrete, che rispondono in su tutti i piani; e per
cotal modo rendute libere le sale che erano come una publica strada,
non si potendo prima salire di sopra senza passar per mezzo di
quelle; et il tutto si è di varie e diverse pitture magnificamente
adornato. Et in ultimo si è alzato il tetto della sala grande più di
quello che egli era dodici braccia, di maniera che se Arnolfo,
Michelozzo e gli altri, che dalla prima pianta in poi vi lavorarono,
ritornasseno in vita, non lo riconoscerebbono, anzi crederebbono che
fusse, non la loro, ma una nuova muraglia, et un altro edifizio.
Ma tornando oggimai a Michelozzo, dico che essendo dato ai frati di
S. Domenico da Fiesole la chiesa di S. Giorgio, non vi stettono se non
da mezzo luglio in circa insino a tutto gennaio; per che avendo
ottenuto per loro Cosimo de' Medici e Lorenzo suo fratello, da papa
Eugenio, la chiesa e convento di S. Marco, dove prima stavano
monaci Salvestrini e dato loro in quel cambio San Giorgio detto,
ordinarono, come inclinati molto alla religione e al servigio e culto
divino, che secondo il disegno e modello di Michelozzo si facesse il
detto convento di S. Marco tutto di muovo et amplissimo e magnifico,
e con tutte quelle commodità che i detti frati sapessono migliori
disiderare. A che dato principio l'anno 1437, la prima cosa si fece
quella parte che risponde sopra il reffettorio vecchio, dirimpetto alle
spalle del Duca, le quali fece già murare il duca Lorenzo de' Medici;