Page 491 - Giorgio Vasari
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grandezza, che non perde da quelle. Fece ancora Michelozzo sopra
alla porta della sagrestia et Opera dirimpetto a S. Giovanni, un San
Giovannino di tondo rilievo lavorato con diligenza; il qual fu lodato
assai. Fu Michelozzo tanto familiare di Cosimo de' Medici, che
conosciuto l'ingegno suo, gli fece fare il modello della casa e palazzo
che è sul canto di via Larga, di costa a S. Giovannino, parendogli che
quello che aveva fatto (come si disse) Filippo di ser Brunellesco fusse
troppo sontuoso e magnifico e da recargli fra i suoi cittadini piuttosto
invidia che grandezza o ornamento alla città o comodo a sé; per il
che piaciutoli quello che Michelozzo aveva fatto, con suo ordine lo
fece condurre a perfezzione in quel modo che si vede al presente, con
tante utili e belle commodità e graziosi ornamenti, quanto si vede; i
quali hanno maestà e grandezza nella simplicità loro; e tanto più
merita lode Michelozzo, quanto questo fu il primo che in quella città
fusse stato fatto con ordine moderno, e che avesse in sé uno
spartimento di stanze utili e bellissime. Le cantine sono cavate mezze
sotto terra, cioè 4 braccia e tre sopra per amore de' lumi, et
accompagnate da canove e dispense. Nel primo piano terreno sono
due cortili con logge magnifiche, nelle quali rispondono salotti,
camere, anticamere, scrittoi, destri, stufe, cucine, pozzi, scale segrete
e publiche agiatissime. E sopra ciascun piano sono abitazioni e
appartamenti per una famiglia, con tutte quelle commodità che
possono bastare, nonché a un cittadino privato com'era allora
Cosimo, ma a qual si voglia splendidissimo et onoratissimo re, onde
a' tempi nostri vi sono allogiati comodamente re, imperatori, papi e
quanti illustrissimi principi sono in Europa, con infinita lode, così della
magnificenza di Cosimo come della eccellente virtù di Michelozzo
nella architettura. Essendo l'anno 1433 Cosimo mandato in esilio,
Michelozzo, che lo amava infinitamente e gli era fidelissimo,
spontaneamente lo accompagnò a Vinezia e seco volle sempre,
mentre vi stette, dimorare; là, dove, oltre a molti disegni e modelli
che vi fece di abitazioni private e publiche, ornamenti per gl'amici di
Cosimo e per molti gentiluomini, fece, per ordine e a spese di
Cosimo, la libreria del monasterio di San Giorgio Maggiore, luogo de'
monaci Neri di Santa Iustina, che fu finita non solo di muraglia, di