Page 498 - Giorgio Vasari
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cima di quel monte. Fece il medesimo Michelozzo il disegno e modello
che mandò Cosimo in Ierusalem per l'ospizio che là fece edificare ai
pelegrini che vanno al sepolcro di Cristo. Per la facciata ancora di S.
Piero di Roma mandò il disegno per sei finestre, che vi si feciono poi
con l'arme di Cosimo de' Medici, delle quali ne furono levate tre a' dì
nostri e fatto rifare da papa Paulo III con l'arme di casa Farnese.
Dopo, intendendo Cosimo che in Ascesi a Santa Maria degl'Angeli si
pativa d'acque con grandissimo incommodo de' popoli che vi vanno
ogni anno, il primo dì d'agosto al Perdono, vi mandò Michelozzo, il
quale condusse un'acqua che nasceva a mezzo la costa del monte
alla fonte, la quale ricoperse con una molto vaga e ricca loggia posta
sopra alcune colonne di pezzi, con l'arme di Cosimo, e drento nel
convento fece a' frati, pur di commessione di Cosimo, molti acconcimi
utili, i quali poi il Magnifico Lorenzo de' Medici rifece con maggior
ornamento e più spesa, facendo porre a quella Madonna la sua
immagine di cera, che ancor vi si vede. Fece anco mattonare Cosimo
la strada che va dalla detta Madonna degli Angeli alla città. Né si
partì Michelozzo di quelle parti, che fece il disegno della cittadella
vecchia di Perugia. Tornato finalmente a Firenze, fece al canto de'
Tornaquinci la casa di Giovanni Tornabuoni, quasi in tutto simile al
palazzo che aveva fatto a Cosimo, eccetto che la facciata non è di
bozzi, né di cornici sopra, ma ordinaria. Morto Cosimo, il quale aveva
amato Michelozzo quanto si può un caro amico amare, Piero suo
figliuolo gli fece fare di marmo, in S. Miniato in sul monte, la capella
dov'è il Crucifisso, e nel mezzo tondo dell'arco dietro alla detta
cappella, intagliò Michelozzo un falcone di basso rilievo col diamante,
impresa di Cosimo suo padre, che fu opera veramente bellissima.
Disegnando dopo queste cose il medesimo Piero de' Medici far la
cappella della Nunziata tutta di marmo nella chiesa de' Servi, volle
che Michelozzo, già vecchio, intorno a ciò gli dicesse il parer suo, sì
perché molto amava la virtù di quell'uomo, sì perché sapeva quanto
fedel amico e servitor fusse stato a Cosimo suo padre. Il che avendo
fatto Michelozzo, fu dato cura di lavorarla a Pagno di Lapo Portigiani
scultore da Fiesole, il quale in ciò fare, come quello che in poco
spazio volle molte cose racchiudere, ebbe molte considerazioni.
Reggano questa cappella quattro colonne di marmo alte braccia 9 in