Page 492 - Giorgio Vasari
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banchi, di legnami et altri ornamenti, ma ripiena di molti libri. E
questo fu il trattenimento e lo spasso di Cosimo in quell'esilio, dal
quale essendo l'anno 1434 richiamato alla patria, tornò quasi
trionfante, e Michelozzo con esso lui. Standosi dunque Michelozzo in
Fiorenza, il palazzo publico della Signoria cominciò a minacciare
rovina, perché alcune colonne del cortile pativano, o fusse ciò perché
il troppo peso di sopra le caricasse, o pure il fondamento debole e
bieco, e forse ancora perché erano di pezzi mal commessi e mal
murati. Ma qualunque di ciò fusse la cagione, ne fu dato cura a
Michelozzo, il quale volentieri accettò l'impresa, perché in Vinezia
presso a S. Barnaba aveva proveduto a un pericolo simile in questo
modo: un gentiluomo, il quale aveva una casa che stava in pericolo di
rovinare, ne diede la cura a Michelozzo, onde egli (secondo che già
mi disse Michelagnolo Bonarroti) fatto fare segretamente una colonna
e messi a ordine puntegli assai, cacciò il tutto in una barca et in
quella entrato con alcuni maestri, in una notte ebbe puntellata la
casa e rimessa la colonna. Michelozzo dunque, da questa sperienza
fatto animoso, riparò al pericolo del palazzo e fece onor a sé et a chi
l'aveva favorito in fargli dare cotal carico; e rifondò e rifece le colonne
in quel modo che oggi stanno; avendo fatto prima una travata spessa
di puntelli e di legni grossi per lo ritto, che reggevano le centine degli
archi fatti di pancone di noce, per le vòlte che venivano del pari a
reggere unitamente il peso che prima sostenevano le colonne; et a
poco a poco cavate quelle che erano in pezzi mal commessi, rimesse
di nuovo l'altre di pezzi, lavorate con diligenza; in modo che non patì
la fabbrica cosa alcuna né mai ha mosso un pelo; e perché si
riconoscessino le sue colonne dall'altre, ne fece alcune a otto facce,
in su' canti con capitelli che hanno intagliato le foglie alla foggia
moderna, et altre tonde, le quali molto bene si riconoscano dalle
vecchie che già vi fece Arnolfo.
Dopo, per consiglio di Michelozzo, da chi governava allora la città fu
ordinato che si dovesse ancora, sopra gl'archi di quelle colonne,
scaricare et alleggerire il peso di quelle mura che vi erano, e rifar di
nuovo tutto il cortile dagli archi in su, con ordine di finestre alla
moderna, simili a quelle che per Cosimo aveva fatto nel cortile del