Page 485 - Giorgio Vasari
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possibile veder meglio, né imaginarsi come Donato scherzasse
nell'acconciatura del capo e nella leggiadria dell'abito, ch'ell'ha
indosso. Parimente Messer Lelio Torelli, primo auditore e segretario
del signor duca, e non meno amator di tutte le scienze, virtù e
professioni onorate, che eccellentissimo iurisconsulto, ha un quadro di
Nostra Donna di marmo, di mano dello stesso Donatello. Del quale
chi volesse pienamente raccontare la vita, l'opere che fece, sarebbe
troppo più lunga storia che non è di nostra intenzione nello scrivere le
Vite de' nostri artefici; perciò che, non che nelle cose grandi delle
quali si è detto a bastanza, ma ancora a menomissime cose dell'arte
pose la mano, facendo arme di casate ne' camini e nelle facciate
delle case de' cittadini, come si può vederne una bellissima, nella
casa [de' Sommai] che è dirimpetto al fornaio della Vacca. Fece anco,
per la famiglia de' Martelli, una cassa a uso di zana fatta di vimini,
perché servisse per sepoltura; ma è sotto la chiesa di San Lorenzo,
perché di sopra non appariscono sepolture di nessuna sorte, se non
l'epitaffio di quella di Cosimo de' Medici, che nondimeno ha la sua
apritura di sotto come l'altre. Dicesi che Simone, fratello di Donato,
avendo lavorato il modello della sepoltura di papa Martino Quinto,
mandò per Donato, che la vedesse inanzi che la gettasse. Onde,
andando Donato a Roma, vi si trovò appunto quando vi era Gismondo
imperatore per ricevere la corona da papa Eugenio Quarto; per che fu
forzato, in compagnia di Simone, adoperarsi in fare l'onoratissimo
apparato di quella festa, nel che si acquistò fama et onore
grandissimo. Nella guardaroba ancora del signor Guidobaldo, duca
d'Urbino, è di mano del medesimo una testa di marmo bellissima, e si
stima che fusse data agli antecessori di detto duca dal Magnifico
Giuliano de' Medici, quando si tratteneva in quella corte piena di
virtuosissimi signori. Insomma Donato fu tale e tanto mirabile in ogni
azzione, che e' si può dire che in pratica, in giudizio et in sapere, sia
stato de' primi a illustrare l'arte della scultura e del buon disegno ne'
moderni; e tanto più merita commendazione, quanto nel tempo suo
le antichità non erano scoperte sopra la terra, dalle colonne, i pili e
gli archi trionfali in fuora. Et egli fu potissima cagione che a Cosimo
de' Medici si destasse la volontà dell'introdurre a Fiorenza le