Page 484 - Giorgio Vasari
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figure e casamenti, quali non potendo egli per vecchiezza lavorare,
finì Bertoldo suo creato et a ultima perfezzione li ridusse. A Santa
Maria del Fiore fece due colossi di mattoni e di stucco, i quali sono
fuora della chiesa, posti in sui canti delle cappelle per ornamento.
Sopra la porta di Santa Croce si vede ancor oggi, finito di suo, un San
Lodovico di bronzo di cinque braccia, del quale, essendo incolpato che
fosse goffo e forse la manco buona cosa che avesse fatto mai, rispose
che a bello studio tale l'aveva fatto, essendo egli stato un goffo a
lasciare il reame per farsi frate. Fece il medesimo la testa della
moglie del detto Cosimo de' Medici, di bronzo, la quale si serba nella
guardaroba del signor duca Cosimo, dove sono molte altre cose di
bronzo e di marmo, di mano di Donato; e fra l'altre, una Nostra
Donna col Figliuolo in braccio, dentro nel marmo di schiacciato rilievo
de la quale non è possibile vedere cosa più bella: e massimamente
avendo un fornimento intorno, di storie fatte di minio da fra'
Bartolomeo che sono mirabili, come si dirà al suo luogo. Di bronzo ha
il detto signor duca, di mano di Donato, un bellissimo, anzi
miracoloso Crucifisso, nel suo studio dove sono infinite anticaglie rare
e medaglie bellissime. Nella medesima guardaroba è in un quadro di
bronzo di basso rilievo, la Passione di Nostro Signore con gran
numero di figure; et in un altro quadro pur di metallo, un'altra
Crucifissione. Similmente in casa degli eredi di Iacopo Caponi, che fu
ottimo cittadino e vero gentiluomo, è un quadro di Nostra Donna di
mezzo rilievo nel marmo, che è tenuto cosa rarissima. Messer Antonio
de' Nobili ancora, il quale fu depositario di sua eccellenza, aveva in
casa un quadro di marmo, di mano di Donato, nel quale è di basso
rilievo una mezza Nostra Donna tanto bella, che detto Messer Antonio
la stimava quanto tutto l'aver suo. Né meno fa Giulio suo figliuolo,
giovane di singolar bontà e giudizio et amator de' virtuosi e di tutti
gl'uomini eccellenti. In casa ancora di Giovambatista d'Agnol Doni,
gentiluomo fiorentino, è un Mercurio di metallo, di mano di Donato,
alto un braccio e mezzo, tutto tondo, e vestito in un certo modo
bizzarro, il quale è veramente bellissimo e non men raro che l'altre
cose che adornano la sua bellissima casa. Ha Bartolomeo Gondi, del
quale si è ragionato nella vita di Giotto, una Nostra Donna di mezzo
rilievo fatta da Donato con tanto amore e diligenza, che non è