Page 478 - Giorgio Vasari
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dire che tanto lavorasse col giudizio, quanto con le mani, atteso che
               molte cose si lavorano e paiono belle nelle stanze dove son fatte, che
               poi cavate di quivi e messe in un altro luogo et a un altro lume, o più
               alto,  fanno  varia  veduta,  e  riescono  il  contrario  di  quello  che
               parevano; là dove Donato faceva le sue figure, di maniera che nella

               stanza  dove  lavorava  non  apparivano  la  metà  di  quello  che  elle
               riuscivano migliori ne' luoghi dove ell'erano poste.

               Nella  sagrestia  nuova,  pur  di  quella  chiesa,  fece  il  disegno  di  que'
               fanciulli che tengono i festoni che girano intorno al fregio, e così il
               disegno delle figure, che si feciono nel vetro dell'occhio che è sotto la

               cupola, cioè quello dove è l'incoronazione di Nostra Donna, il quale
               disegno  è  tanto  migliore  di  quelli  che  sono  negl'altri  occhi,  quanto
               manifestamente si vede. A San Michele in Orto di detta città, lavorò
               di marmo, per l'Arte de' Beccai, la statua del San Piero, che vi si vede

               figura  savissima  e  mirabile;  e  per  l'Arte  de'  Linaiuoli  il  San  Marco
               Evangelista,  il  quale  avendo  egli  tolto  a  fare  insieme  con  Filippo
               Brunelleschi finì poi da sé, essendosi così Filippo contentato. Questa
               figura  fu  da  Donatello  con  tanto  giudizio  lavorata,  che  essendo  in

               terra non conosciuta la bontà sua da chi non aveva giudizio, fu per
               non essere dai Consoli di quell'Arte lasciata porre in opera; per il che
               disse  Donato  che  gli  lasciassero  metterla  su,  che  voleva  mostrare,
               lavorandovi attorno, che un'altra figura e non più quella ritornerebbe.

               E così fatto, la turò per quindici giorni, senza altrimenti averla tocca,
               la scoperse, riempiendo di maraviglia ognuno.

               All'Arte de' Corazzai fece una figura di S. Giorgio armato, vivissima;
               nella testa della quale si conosce la bellezza nella gioventù, l'animo
               et  il  valore  nelle  armi,  una  vivacità  fieramente  terribile  et  un
               maraviglioso  gesto  di  muoversi  dentro  a  quel  sasso.  E  certo  nelle

               figure moderne non s'è veduta ancora tanta vivacità, né tanto spirito
               in marmo, quanto la natura e l'arte operò con la mano di Donato in
               questa. E nel basamento che regge il tabernacolo di quella, lavorò di
               marmo  in  basso  rilievo,  quando  egli  amazza  il  serpente,  ove  è  un

               cavallo molto stimato e molto lodato. Nel frontispizio fece di basso
               rilievo mezzo un Dio Padre, e dirimpetto alla chiesa di detto oratorio,
               lavorò  di  marmo  e  con  l'ordine  antico  detto  corinzio,  fuori  d'ogni
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