Page 472 - Giorgio Vasari
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vollono, il disiderio di Filippo non ebbe effetto.
Egli dunque fece il modello della chiesa et insieme quello
dell'abitazione de' frati in quel modo che sta oggi. La lunghezza della
chiesa fu braccia 161 e la larghezza braccia 54, e tanto ben ordinata,
che non si può fare opera, per ordine di colonne e per altri ornamenti,
né più ricca, né più vaga, né più ariosa di quella. E nel vero, se non
fusse stato dalla maladizione di coloro, che sempre per parere
d'intendere più che gl'altri, guastano i principii belli delle cose,
sarebbe questo oggi il più perfetto tempio di cristianità, così come
per quanto egli è, è il più vago e meglio spartito di qualunque altro,
se bene non è secondo il modello stato seguito; come si vede in certi
principii di fuori che non hanno seguitato l'ordine del didentro, come
pare che il modello volesse che le porte et il ricignimento delle
finestre facesse. Sonvi alcuni errori, che gli tacerò, attribuiti a lui, i
quali si crede che egli se l'avesse seguitato di fabbricare non gli
arebbe comportati, poiché ogni sua cosa con tanto giudizio,
discrezione, ingegno et arte aveva ridotta a perfezzione. Questa
opera lo rendé medesimamente per uno ingegno veramente divino.
Fu Filippo facetissimo nel suo ragionamento e molto arguto nelle
risposte, come fu quando egli volle mordere Lorenzo Ghiberti, che
aveva còmpero un podere a Monte Morello, chiamato Lepriano, nel
quale spendeva due volte più che non ne cavava entrata, che
venutoli a fastidio lo vendé. Domandato Filippo qual fusse la miglior
cosa che facesse Lorenzo, pensando forse per la nimicizia che egli
dovesse tassarlo, rispose: "Vendere Lepriano". Finalmente divenuto
già molto vecchio, cioè di anni 69, l'anno 1446, addì 16 d'aprile, se
n'andò a miglior vita, dopo essersi affaticato molto in far quelle opere
che gli fecero meritare in terra nome onorato e conseguire in cielo
luogo di quiete. Dolse infinitamente alla patria sua, che lo conobbe e
lo stimò molto più morto, che non fece vivo; e fu sepellito con
onoratissime esequie et onore in S. Maria del Fiore, ancora che la
sepoltura sua fusse in S. Marco, sotto il pergamo verso la porta, dove
è un'arme con due foglie di fico e certe onde verdi in campo d'oro per
essere discesi i suoi del Ferarese, cioè da Ficaruolo, castello in sul Po,
come dimostrano le foglie che denotano il luogo, e l'onde che