Page 468 - Giorgio Vasari
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girava la stella de' ferri che reggevano la mezza palla di tavole. E
tutta questa machina era retta da un legno d'abeto gagliardo e bene
armato di ferri, il quale era a traverso ai cavalli del tetto. Et in questo
legno era confitto l'anello, che teneva sospesa e bilicata la mezza
palla, la quale da terra pareva veramente un cielo. E perché alla
aveva da piè nell'orlo di dentro certe base di legno, tanto grandi e
non più che uno vi poteva tenere i piedi, et all'altezza d'un braccio,
pur di dentro, un altro ferro, si metteva in su ciascuna delle dette basi
un fanciullo di circa dodici anni e col ferro alto un braccio e mezzo si
cigneva in guisa che non arebbe potuto, quando anco avesse voluto,
cascare.
Questi putti, che in tutto erano dodici, essendo accomodati come si è
detto, sopra le base e vestiti da Angeli con ali dorate e capegli di
mattasse d'oro, si pigliavano, quando era tempo, per mano l'un
l'altro; e dimenando le braccia, pareva che ballassino, e
massimamente girando sempre e movendosi la mezza palla dentro la
quale, sopra il capo degl'Angioli, erano tre giri o ver ghirlande di lumi
accomodati con certe piccole lucernine, che non potevano versare; i
quali lumi da terra parevano stelle: e le mensole, essendo coperte di
bambagia, parevano nuvole. Del sopra detto anello usciva un ferro
grossissimo, il quale aveva a canto un altro anello, dove stava
apiccato un canapetto sottile che, come si dirà, veniva in terra. E
perché il detto ferro grosso aveva otto rami che giravano in arco
quanto bastava a riempire il vano della mezza palla vota e il fine di
ciascun ramo un piano grande quanto un tagliere; posava sopra ogni
piano un putto di nove anni in circa, ben legato con un ferro saldato
nelle altezza del ramo, ma però in modo lento, che poteva voltarsi
per ogni verso. Questi otto angioli retti del detto ferro mediante un
arganetto che si allentava a poco a poco, calavano dal vano della
mezza palla fino sotto al piano de' legni piani che reggono il tetto,
otto braccia, di maniera che erano essi veduti e non toglievano la
veduta degl'angioli, ch'erano intorno al didentro della mezza palla.
Dentro a questo mazzo degl'otto Angeli (che così era propriamente
chiamato) era una mandorla di rame, vota dentro, nella quale erano
in molti buchi certe lucernine messe in sur un ferro a guisa di