Page 464 - Giorgio Vasari
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che rendono testimonio di chi n'è stato autore, centinaia e migliaia
d'anni". Inanimito Giovanni dalle parole di Filippo, deliberò fare la
sagrestia e la cappella maggiore, insieme con tutto il corpo della
chiesa, se bene non volsono concorrere altri che sette casati, appunto
perché gli altri non avevano il modo. E furono questi: Rondinelli,
Ginori, dalla Stufa, Neroni, Ciai, Marignolli, Martelli e Marco di Luca; e
queste cappelle si avevono a fare nella croce. La sagrestia fu la prima
cosa a tirarsi inanzi e la chiesa poi di mano in mano. E per la
lunghezza della chiesa, si venne a concedere poi di mano in mano le
altre cappelle a' cittadini pur popolani. Non fu finita di coprire la
sagrestia, che Giovanni de' Medici passò a l'altra vita, e rimase
Cosimo suo figliuolo. Il quale avendo maggior animo che il padre,
dilettandosi delle memorie, fece seguitar questa la quale fu la prima
cosa che egli facesse murare, e gli recò tanta delettazione, che egli,
da quivi inanzi, sempre fino alla morte fece murare. Sollecitava
Cosimo questa opera con più caldezza, e mentre si imbastiva una
cosa, faceva finire l'altra. Et avendo preso per ispasso questa opera,
ci stava quasi del continuo. E causò la sua sollecitudine, che Filippo
fornì la sagrestia, e Donato fece gli stucchi, e così a quelle
porticciuole l'ornamento di pietra e le porte di bronzo. E fece far la
sepoltura di Giovanni suo padre, sotto una gran tavola di marmo
retta da quattro balaustri in mezzo della sagrestia, dove si parano i
preti: e per quelli di casa sua nel medesimo luogo fece separata la
sepoltura delle femmine da quella de' maschi. Et in una delle due
stanzette, che mettono in mezzo l'altare della detta sagrestia, fece in
un canto un pozzo et il luogo per un lavamani. Et insomma in questa
fabbrica si vede ogni cosa fatta con molto giudizio. Avevano Giovanni
e quegli altri ordinato fare il coro nel mezzo, sotto la tribuna: Cosimo
lo rimutò col voler di Filippo, che fece tanto maggiore la cappella
grande, che prima era ordinata una nicchia più piccola, che e' vi si
potette fare il coro come sta al presente; e finita, rimase a fare la
tribuna del mezzo, et il resto della chiesa. La qual tribuna et il resto
non si voltò se non doppo la morte di Filippo. Questa chiesa è di
lunghezza braccia 144 e vi si veggono molti errori, ma fra gl'altri
quello delle colonne messe nel piano, senza mettervi sotto un dado,
che fusse tanto alto quanto era il piano delle base de' pilastri posati