Page 451 - Giorgio Vasari
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fuora per fino dove ella si serra e dove ha a essere la lanterna. E la
               volta  vuole  essere  congiunta  alla  grossezza  di  braccia  uno  et  un
               quarto;  poi  farassi  dal  lato  di  fuora  un'altra  volta,  che  da  piè  sia
               grossa  braccia  due  e  mezzo,  per  conservare  quella  di  dentro  da
               l'acqua. La quale anco piramidalmente diminuisca a proporzione, in

               modo che si congiunga al principio della lanterna, come l'altra, tanto
               che sia in cima la sua grossezza duoi terzi. Sia per ogni angolo uno
               sprone,  che  saranno  otto  in  tutto;  et  in  ogni  faccia  due,  cioè  nel

               mezzo di quella, che vengono a essere sedici; e dalla parte di dentro
               e di fuori nel mezzo di detti angoli, in ciascheduna faccia, siano due
               sproni,  ciascuno  grosso  da  piè  braccia  quattro.  E  lunghe  vadino
               insieme  le  dette  due  volte,  piramidalmente  murate,  insino  alla
               sommità  dell'occhio  chiuso  dalla  lanterna,  per  eguale  proporzione.

               Facciansi poi ventiquattro sproni con le dette volte murati intorno, e
               sei archi di macigni forti e lunghi, bene sprangati di ferri, i quali sieno
               stagnati, e sopra detti macigni, catene di ferro, che cinghino la detta

               volta  con  loro  sproni.  Hassi  a  murare  di  sodo,  senza  vano,  nel
               principio l'altezza di braccia cinque et un quarto, e di poi seguitar gli
               sproni, e si dividino le volte. Il primo e secondo cerchio da piè, sia
               rinforzato  per  tutto,  con  macigni  lunghi  per  il  traverso,  sì  che  l'una
               volta e l'altra della cupola si posi in sui detti macigni. E nella altezza

               d'ogni braccia IX delle dette volte, siano volticciuole tra l'uno sprone
               e  l'altro  con  catene  di  legno  di  quercia  grosse,  che  leghino  i  detti
               sproni  che  reggono  la  volta  di  dentro:  e  siano  coperte  poi  dette

               catene  di  quercia,  con  piastre  di  ferro  per  l'amor  delle  salite.  Gli
               sproni murati tutti di macigni e di pietra forte, e similmente le facce
               della cupola tutte di pietra forte, legate con gli sproni fino all'altezza
               di braccia ventiquattro, e da indi in su si muri di mattoni, o vero di
               spugna, secondo che si delibererà per chi l'averà a fare, più leggieri

               che  egli  potrà.  Facciasi  di  fuori  un  andito  sopra  gl'occhi,  che  sia  di
               sotto  ballatoio,  con  parapetti  straforati  d'altezza  di  braccia  due,
               all'avenante di quelli delle tribunette di sotto; o veramente due anditi

               l'un sopra l'altro in sur una cornice bene ornata, e l'andito di sopra sia
               scoperto.  L'acque  della  cupola  terminino  in  su  una  ratta  di  marmo
               larga un terzo, e getti l'acqua dove di pietra forte sarà murato sotto
               la  ratta;  facciansi  otto  coste  di  marmo  agli  angoli  nella  superficie
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