Page 450 - Giorgio Vasari
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sia detto con pace di coloro che sanno. Quello, dunque, che Filippo
non aveva potuto fare nel magistrato, cominciò a trattar in disparte,
favellando or' a questo Consolo ora a quello Operaio, e similmente a
molti cittadini, mostrando parte del suo disegno, gli ridusse che si
deliberarono a fare allogazione di questa opera o a lui o a uno di que'
forestieri. Per la qual cosa, inanimiti i Consoli e gli Operai e que'
cittadini, si ragunarono tutti insieme, e gli architetti disputarono di
questa materia; ma furon, con ragioni assai, tutti abbattuti e vinti da
Filippo; dove si dice che nacque la disputa dell'uovo in questa forma:
eglino arebbono voluto che Filippo avesse detto l'animo suo
minutamente e mostro il suo modello, come avevano mostro essi il
loro; il che non volle fare, ma propose questo a' maestri e forestieri e
terrazzani, che chi fermasse in sur un marmo piano un uovo ritto,
quello facesse la cupola, che quivi si vedrebbe l'ingegno loro. Tolto
dunque un uovo, tutti qu' maestri si provarono per farlo star ritto, ma
nessuno trovò il modo. Onde, essendo detto a Filippo ch'e' lo
fermasse, egli con grazia lo prese e datoli un colpo del culo in sul
piano del marmo, lo fece star ritto. Rumoreggiando gl'artefici che
similmente arebbono saputo fare essi, rispose loro Filippo ridendo che
gli arebbono ancora saputo voltare la cupola, vedendo il modello o il
disegno. E così fu risoluto ch'egli avesse carico di condurre questa
opera, e dettoli che ne informasse meglio i Consoli e gli Operai.
Andatosene dunque a casa, in sur un foglio scrisse l'animo suo più
apertamente che poteva per darlo al magistrato in questa forma:
"Considerato le difficultà di questa fabbrica, magnifici Signori Operai,
trovo che non si può per nessun modo volgerla tonda perfetta, atteso
che sarebbe tanto grande il piano di sopra, dove va la lanterna, che
mettendovi peso rovinerebbe presto. Però mi pare che quegli
architetti che non hanno l'occhio all'eternità della fabrica, non abbino
amore alle memorie, né sappiano per quel che elle si fanno. E però
mi risolvo girar di dentro questa volta a spicchi come stanno le facce
e darle la misura et il sesto del quarto acuto: perciò che questo è un
sesto che girato sempre pigne allo in su, e caricatolo con la lanterna,
l'uno con l'altro la farà durabile. E vuole esser grossa, nella mossa da
piè braccia tre e tre quarti, et andare piramidalmente strignendosi di