Page 388 - Giorgio Vasari
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d'invetriati, aiutato da Agostino suo fratello.
               Dopo le quali cose, cercò Luca di trovare il modo di dipignere le figure

               e le storie in sul piano di terra cotta, per dar vita alle pitture, e ne
               fece sperimento in un tondo, che è sopra il tabernacolo de' quattro
               Santi  intorno  a  Or  San  Michele,  nel  piano  del  quale  fece  in  cinque
               luoghi gl'istrumenti et insegne dell'arti de' fabricanti, con ornamenti

               bellissimi. E due altri tondi fece nel medesimo luogo di rilievo, in uno
               per  l'Arte  degli  Speziali  una  Nostra  Donna  e  nell'altro,  per  la
               Mercatanzia, un giglio sopra una balla, che ha intorno un festone di
               frutti e foglie di varie sorti, tanto ben fatte che paiono naturali e non

               di  terra  cotta  dipinta.  Fece  ancora,  per  Messer  Benozzo  Federighi,
               vescovo  di  Fiesole,  nella  chiesa  di  S.  Brancazio,  una  sepoltura  di
               marmo, e sopra quella esso Federigo a giacere ritratto di naturale e
               tre  altre  mezze  figure;  e  nell'ornamento  de'  pilastri  di  quell'opera

               dipinse  nel  piano  certi  festoni  a  mazzi  di  frutti  e  foglie  sì  vive  e
               naturali che col pennello in tavola non si farebbe altrimenti a olio; et
               invero questa opera è maravigliosa e rarissima avendo in essa Luca
               fatto i lumi e l'ombre tanto bene, che non pare quasi che a fuoco ciò

               sia  possibile.  E  se  questo  artefice  fusse  vivuto  più  lungamente  che
               non  fece,  si  sarebbono  anco  vedute  maggior  cose  uscire  delle  sue
               mani; perché, poco prima che morisse, aveva cominciato a fare storie
               e figure dipinte in piano, delle quali vidi già io alcuni pezzi in casa

               sua, che mi fanno credere che ciò gli sarebbe agevolmente riuscito,
               se la morte, che quasi sempre rapisce i migliori quando sono per fare
               qualche  giovamento  al  mondo,  non  l'avesse  levato,  prima  che
               bisogno non era, di vita.

               Rimase,  dopo  Luca,  Ottaviano  et  Agostino  suoi  fratelli  e  d'Agostino

               nacque un altro Luca, che fu ne' suoi tempi litteratissimo. Agostino
               dunque, seguitando dopo Luca l'arte, fece in Perugia l'anno 1461 la
               facciata  di  S.  Bernardino  e  dentrovi  tre  storie  di  basso  rilievo  e
               quattro figure tonde molto ben condotte e con delicata maniera. Et in
               questa opera pose il suo nome con queste parole: Augustini florentini

               lapicidae.

               Della  medesima  famiglia,  Andrea  nipote  di  Luca  lavorò  di  marmo
               benissimo,  come  si  vede  nella  capella  di  S.  Maria  delle  Grazie  fuor
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