Page 358 - Giorgio Vasari
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di fuori di S. Giovanni, a S. Miniato al Monte, nel Vescovado di
Fiesole, al Duomo di Milano, a S. Vitale di Ravenna, a S. Maria
Maggiore di Roma et al Duomo vecchio fuori d'Arezzo; dove,
ecettuato quel poco di buono rimasto de' frammenti antichi, non vi è
cosa che abbia ordine o fattezza buona. Ma quelli certo la
migliorarono assai, e fece non poco acquisto sotto di loro; perché e'
la ridussero a migliore proporzione, e fecero le lor fabbriche non
solamente stabili e gagliarde, ma ancora in qualche parte ornate;
certo è nientedimeno che gli ornamenti loro furono confusi e molto
imperfetti, e per dirla così, non con grande ornamento; perché nelle
colonne non osservarono quella misura e proporzione che richiedeva
l'arte, né distinsero ordine che fusse più dorico, che corinto o ionico o
toscano, ma alla mescolata con una loro regola senza regola,
faccendole grosse grosse o sottili sottili, come tornava lor meglio. E le
invenzioni furono tutte, parte di lor cervello, parte del resto delle
anticaglie vedute da loro. E facevano le piane parte cavate dal
buono, parte agiuntovi lor fantasie, che rizzate con le muraglie
avevano un'altra forma. Nientedimeno chi comparerà le cose loro a
quelle dinanzi, vi vedrà migliore ogni cosa, e vedrà delle cose che
[non] danno dispiacere in qualche parte a' tempi nostri, come sono
alcuni tempietti di mattoni lavorati di stucchi a S. Ianni Laterano di
Roma. Questo medesimo dico de la scultura, la quale in quella prima
età della sua rinascita ebbe assai del buono, perché, fuggita la
maniera goffa greca, ch'era tanto rozza che teneva ancora più della
cava che dell'ingegno degli artefici, essendo quelle loro statue intere
intere senza pieghe o attitudine o movenza alcuna, e proprio da
chiamarsi statue, dove, essendo poi migliorato il disegno per Giotto,
molti migliorarono ancora le figure de' marmi e delle pietre, come
fece Andrea Pisano e Nino suo figliuolo, e gl'altri suoi discepoli che
furon molto meglio che i primi, e storsono più le lor statue, e dettono
loro migliore attitudine assai; come que' due sanesi Agostino et
Agnolo, che feciono, come si è detto, la sepoltura di Guido vescovo di
Arezzo, e que' Todeschi che feciono la facciata d'Orvieto. Vedesi,
adunque, in questo tempo la scultura essersi un poco migliorata e
dato qualche forma migliore alle figure, con più bello andar di pieghe