Page 356 - Giorgio Vasari
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quello da la cognizione delle scienzie che tutte porgono aiuto a
queste, et in chi da le predette cose tutte insieme o da la parte
maggiore di quelle, io nientedimanco per avere nelle vite de'
particolari ragionato a bastanza de' modi de l'arte, de le maniere e de
le cagioni del bene e meglio et ottimo operare di quelli, ragionerò di
questa cosa generalmente, e più presto de la qualità de' tempi che
de le persone, distinte e divise da me, per non ricercarla troppo
minutamente, in tre parti, o vogliamole chiamare età, da la rinascita
di queste arti sino al secolo che noi viviamo, per quella
manifestissima differenza che in ciascuna di loro si conosce. Conciò
sia che nella prima e più antica si sia veduto queste tre arti essere
state molto lontane da la loro perfezzione, e come che elle abbiano
avuto qualcosa di buono, essere stato accompagnato da tanta
imperfezzione, che e' non merita per certo troppa gran lode; ancora
che, per aver dato principio e via e modo al meglio che seguitò poi,
se non fusse altro, non si può se non dirne bene, e darle un po' più
gloria che, se si avesse a giudicare con la perfetta regola dell'arte,
non hanno meritato l'opere stesse. Nella seconda poi si veggono
manifesto esser le cose migliorate assai e nell'invenzioni e nel
condurle con più disegno e con miglior maniere e con maggior
diligenza, e così tolto via quella ruggine della vecchiaia e quella
goffezza e sproporzione che la grossezza di quel tempo le aveva
recata adosso. Ma chi ardirà di dire, in quel tempo essersi trovato uno
in ogni cosa perfetto? E che abbia ridotto le cose al termine di oggi e
d'invenzione e di disegno e di colorito? E che abbia osservato lo
sfuggire dolcemente delle figure con la scurità del colore, che i lumi
siano rimasti solamente in sui rilievi, e similmente abbia osservato gli
strafori e certe fini straordinarie nelle statue di marmo come in quelle
si vede? Questa lode certo è tòcca alla terza età; nella quale mi par
potere dir sicuramente che l'arte abbia fatto quello che ad una
imitatrice della natura è lecito poter fare, e che ella sia salita tanto
alto, che più presto si abbia a temere del calare a basso, che sperare
oggimai più augumento.
Queste cose considerando io meco medesimo attentamente, giudico
ch'e' sia una proprietà et una particolare natura di queste arti, le