Page 363 - Giorgio Vasari
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chiamar lui regola degli altri, per aver in sé solo le parti tutte che a
una a una erano sparte in molti; poiché e' ridusse in moto le sue
figure dando loro una certa vivacità e prontezza, che posson stare e
con le cose moderne e, come io dissi, con le antiche
medesimamente. Et il medesimo augumento fece in questo tempo la
pittura, de la quale l'eccellentissimo Masaccio levò in tutto la maniera
di Giotto, nelle teste, ne' panni, ne' casamenti, negli ignudi, nel
colorito, negli scorti che egli rinovò, e messe in luce quella maniera
moderna, che fu in que' tempi e sino a oggi è da tutti i nostri artefici
seguitata e di tempo in tempo con miglior grazia, invenzione,
ornamenti, arricchita et abbellita; come particularmente si vedrà
nelle vite di ciascuno, e si conoscerà una nuova maniera di colorito, di
scorci, d'attitudini naturali; e molto più espressi moti dell'animo et i
gesti del corpo, con cercare di appressarsi più al vero delle cose
naturali nel disegno; e le arie del viso che somigliassino interamente
gli uomini, sì che fussino conosciuti per chi eglino erano fatti. Così
cercaron far quel che vedevono nel naturale e non più; e così vennon
ad esser più considerate e meglio intese le cose loro, e questo diede
loro ardimento di metter regola alle prospettive e farle scortar
appunto, come faccevano, di rilievo, naturali e in propria forma, e
così andarono osservando l'ombre et i lumi, gli sbattimenti e le altre
cose difficili, e le composizioni delle storie con più propria
similitudine, e tentaron fare i paesi più simili al vero, e gli àlbori,
l'erbe, i fiori, l'arie, i nuvoli et altre cose della natura, tanto che si
potrà dire arditamente che queste arti sieno non solo allevate, ma
ancora ridotte nel fiore della lor gioventù, e da sperare quel frutto
che intervenne di poi, e che in breve elle avessino a venire a la loro
perfetta età.
Daremo, adunque, con lo aiuto di Dio principio alla Vita di Iacopo
della Quercia sanese, e poi agli altri architetti e scultori, fino a che
perverremo a Masaccio; il quale, per essere stato primo a migliorare
il disegno nella pittura, mostrerrà quanto obligo se gli deve per la sua
nuova rinascita. E poi che ho eletto Iacopo sopra detto per onorato
principio di questa Seconda Parte, seguitando l'ordine delle maniere,
verrò aprendo sempre colle Vite medesime, la dificultà di sì belle,