Page 353 - Giorgio Vasari
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maggiore di S. Michele d'Arezzo del medesimo Ordine; e fuor
d'Arezzo, a S. Maria delle Grazie, nella chiesa di S. Bernardino, una
Madonna che ha sotto il manto il popolo d'Arezzo, e da un lato quel S.
Bernardino inginocchioni con una croce di legno in mano, sì come
costumava di portare quando andava per Arezzo predicando, e
dall'altro lato e d'intorno S. Niccolò e S. Michelagnolo. E nella predella
sono dipinte storie de' fatti di detto S. Bernardino e de' miracoli che
fece, e particolarmente in quel luogo. Il medesimo Neri fece in S.
Romolo di Firenze la tavola dell'altar maggiore, et in S. Trinita, nella
capella degli Spini, la vita di S. Giovanni Gualberto a fresco, e la
tavola a tempera che è sopra l'altare: dalle quali opere si conosce
che se Neri fusse vivuto e non mortosi d'età di trentasei anni, che egli
averebbe fatto molte più opere e migliori che non fece Lorenzo suo
padre. Il quale, essendo stato l'ultimo de' maestri della maniera
vecchia di Giotto, sarà anco la sua vita l'ultima di questa Prima Parte,
la quale con l'aiuto di Dio benedetto avemo condotta a fine.
FINE DELLA VITA DI LORENZO DI BICCI E DELLA PRIMA PARTE
DELL'OPERA