Page 345 - Giorgio Vasari
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VITA DI TADDEO BARTOLI PITTORE



               Meritano quegli artefici che per guadagnarsi nome si mettono a molte
               fatiche nella pittura, che l'opere loro siano poste non in luogo oscuro
               e  disonorato,  onde  siano  da  chi  non  intende  più  là  che  tanto
               biasimate, ma in parte che per la nobiltà del luogo, per i lumi e per

               l'aria  possano  essere  rettamente  da  ognuno  vedute  e  considerate,
               come  è  stata  et  è  ancora  l'opera  publica  della  capella  che  Taddeo
               Bartoli pittor sanese fece nel palazzo di Siena alla Signoria.

               Taddeo  dunque  nacque  di  Bartolo  di  maestro  Fredi,  il  quale  fu
               dipintore nell'età sua mediocre, e dipinse in S. Gimignano nella Pieve,

               entrando  a  man  sinistra,  tutta  la  facciata  d'istorie  del  Testamento
               Vecchio. Nella quale opera, che in vero non fu molto buona, si legge
               ancor  nel  mezzo  questo  epitaffio:  "Anno  Domini  1356  Bartolus
               Magistri  Fredi  de  Senis  me  pinxit".  Nel  qual  tempo  bisogna  che

               Bartolo fusse giovane, perché si vede in una tavola fatta pur da lui
               l'anno  1388  in  Santo  Agostino  della  medesima  terra  entrando  in
               chiesa per la porta principale, a man manca, dove è la Circoncisione
               di Nostro Signore con certi Santi, che egli ebbe molto miglior maniera

               così  nel  disegno  come  nel  colorito,  perciò  che  vi  sono  alcune  teste
               assai belle, se bene i piedi di quelle figure sono della maniera antica,
               et insomma si veggiono molte altre opere di mano di Bartolo per que'
               paesi.

               Ma  per  tornare  a  Taddeo,  essendogli  data  a  fare  nella  sua  patria,

               come si è detto, la capella del palazzo della Signoria, come al miglior
               maestro di que' tempi, ella fu da lui con tanta diligenza lavorata e
               rispetto al luogo tanto onorata e per sì fatta maniera dalla Signoria
               guiderdonata, che Taddeo n'acrebbe di molto la gloria e la fama sua;
               onde  non  solamente  fece  poi,  con  suo  molto  onore  et  utile

               grandissimo, molte tavole nella sua patria, ma fu chiamato con gran
               favore  e  dimandato  alla  Signoria  di  Siena  da  Francesco  da  Carrara
               signor  di  Padoa,  perché  andasse,  come  fece,  a  fare  alcune  cose  in

               quella  nobilissima  città,  dove,  nella  Rena  particolarmente  e  nel
               Santo, lavorò alcune tavole et altre cose con molta diligenza e con
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