Page 344 - Giorgio Vasari
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Ma per tornare a don Lorenzo, insegnò costui a Francesco Fiorentino,
il quale, dopo la morte sua, fece il tabernacolo che è in sul canto di S.
Maria Novella, in capo alla via della Scala per andare alla sala del
Papa; et a un altro discepolo, che fu Pisano, il quale dipinse nella
chiesa di S. Francesco di Pisa, alla capella di Rutilio di Ser Baccio
Maggiolini, la Nostra Donna, un S. Piero, S. Giovanni Battista, S.
Francesco e S. Ranieri, con tre storie di figure piccole nella predella
dell'altare. La qual opera, che fu fatta nel 1315, per cosa lavorata a
tempera fu tenuta ragionevole. Nel nostro libro de' disegni ho di
mano di don Lorenzo le virtù teologiche, fatte di chiaro scuro con
buon disegno e bella e graziosa maniera, in tanto che sono per
avventura migliori che i disegni di qual si voglia altro maestro di que'
tempi. Fu ragionevole dipintore ne' tempi di don Lorenzo Antonio Vite
da Pistoia, il qual dipinse, oltre molte altre cose, come s'è detto nello
Starnina, nel palazzo del Ceppo di Prato, la vita di Francesco di
Marco, fondatore di quel luogo pio.
FINE DELLA VITA DI DON LORENZO MONACO DEGLI ANGELI