Page 338 - Giorgio Vasari
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VITA DI LIPPO PITTORE FIORENTINO
Sempre fu tenuta e sarà la invenzione madre verissima
dell'architettura, della pittura e della poesia, anzi pure di tutte le
migliori arti e di tutte le cose maravigliose che dagl'uomini si fanno;
perciò che ella gradisce gl'artefici molto e di loro mostra i ghiribizzi et
i capricci de' fantastichi cervelli che truovano la varietà delle cose; le
novità delle quali esaltano sempre con maravigliosa lode tutti quelli
che in cose onorate adoperandosi, con straordinaria bellezza danno
forma, sotto coperta e velata ombra alle cose che fanno, talora
lodando altrui con destrezza, e talvolta biasimando senza essere
apertamente intesi.
Lippo dunque, pittore fiorentino che tanto fu vario e raro
nell'invenzione quanto furono veramente infelici l'opere sue e la vita
che gli durò poco, nacque in Fiorenza intorno agl'anni di nostra salute
1354, e se bene si mise all'arte della pittura assai ben tardi e già
grande, nondimeno fu in modo aiutato dalla natura che a ciò
l'inclinava e dall'ingegno che aveva bellissimo, e che presto fece in
essa maravigliosi frutti; perciò che, cominciando in Fiorenza i suoi
lavori, fece in S. Benedetto, grande e bel monasterio fuor della porta
a Pinti, dell'Ordine di Camaldoli, oggi rovinato, molte figure che
furono tenute bellissime, e particolarmente tutta una capella di sua
mano, che mostrava quanto un sollecito studio faccia tostamente fare
cose grandi a chi per disiderio di gloria onoratamente s'affatica. Da
Fiorenza essendo condotto in Arezzo, nella chiesa di Santo Antonio
alla capella de' Magi fece in fresco una storia grande, dove eglino
adorano Cristo, et in Vescovado la capella di San Iacopo e San
Cristofano, per la famiglia degl'Ubertini, le quali tutte cose, avendo
egli invenzione nel comporre le storie e nel colorire, furono
bellissime, e massimamente essendo egli stato il primo che
cominciasse a scherzare, per dir così, con le figure, e svegliare