Page 335 - Giorgio Vasari
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VITA DI GHERARDO STARNINA PITTORE



               Veramente chi camina lontano dalla sua patria nell'altrui praticando,
               fa bene spesso nell'animo un temperamento di buono spirito, perché
               nel veder fuori diversi onorati costumi, quando anco fusse di perversa
               natura,  impara  a  esser  trattabile,  amorevole  e  paziente  con  più

               agevolezza  assai  che  fatto  non  arebbe  nella  patria  dimorando;  et
               invero,  chi  disidera  affinare  gl'uomini  nel  vivere  del  mondo,  altro
               fuoco né miglior cimento di questo non cerchi, perché quegli che sono
               rozzi  di  natura  ringentiliscono,  et  i  gentili  maggiormente  graziosi

               divengono.
               Gherardo  di  Iacopo  Starnini,  pittore  fiorentino,  ancora  che  fusse  di

               sangue  più  che  di  buona  natura,  essendo  nondimeno  nel  praticare
               molto  duro  e  rozzo,  ciò  più  a  sé  che  agli  amici  portava  danno;  e
               maggiormente portato gl'arebbe, se in Ispagna, dove imparò a essere

               gentile e cortese, non fusse lungo tempo dimorato; poscia che egli in
               quelle parti divenne in guisa contrario a quella sua prima natura che,
               ritornando  a  Fiorenza,  infiniti  di  quegli  che  inanzi  la  sua  partita  a
               morte  l'odiavano,  con  grandissima  amorevolezza  nel  suo  ritorno  lo
               ricevettero  e  poi  sempre  sommamente  l'amarono,  sì  fattamente

               er'egli fattosi gentile e cortese.

               Nacque Gherardo in Fiorenza l'anno 1354, e crescendo, come quello
               che  aveva  dalla  natura  l'ingegno  aplicato  al  disegno,  fu  messo  con
               Antonio  da  Vinezia  a  imparare  a  disegnare  e  dipignere,  per  che,
               avendo nello spazio di molti anni non solamente imparato il disegno
               e la pratica de' colori, ma dato saggio di sé per alcune cose con bella

               maniera  lavorate,  si  partì  da  Antonio  Viniziano,  e  cominciando  a
               lavorare sopra di sé, fece in S. Croce nella capella de' Castellani, la
               quale gli fu fatta dipignere da Michele di Vanni, onorato cittadino di

               quella famiglia, molte storie di S. Antonio abate in fresco, et alcune
               ancora  di  S.  Niccolò  vescovo,  con  tanta  diligenza  e  con  sì  bella
               maniera,  ch'elleno  furono  cagione  di  farlo  conoscere  a  certi
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