Page 332 - Giorgio Vasari
P. 332
tabernacolo che oggi è mezzo guasto una Nunziata et in un altro
tabernacolo, dove è l'osteria del Galluzzo, altre pitture.
Essendo poi chiamato a Pisa, a finire in Camposanto sotto le storie di
S. Ranieri, il resto che mancava d'altre storie in un vano che era
rimaso non dipinto, per congiugnerle insieme con quelle che aveva
fatto Giotto, Simon sanese et Antonio Viniziano, fece in quel luogo a
fresco sei storie di San Petito e S. Epiro, nella prima è quando egli
giovanetto è presentato dalla madre a Diocliziano imperatore, e
quando è fatto generale degl'esserciti che dovevano andare contro ai
cristiani; e così quando cavalcando gl'apparve Cristo che mostrandogli
una croce bianca gli comanda che non lo perseguiti. In un'altra storia
si vede l'Angelo del Signore dare a quel Santo, mentre cavalca, la
bandiera della fede con la Croce bianca in campo rosso, che è poi
stata sempre l'arme de' Pisani, per avere Santo Epiro pregato Dio che
gli desse un segno da portare incontro agli nimici. Si vede appresso
questa un'altra storia dove appiccata fra il santo et i pagani una fiera
battaglia, molti Angeli armati combattono per la vittoria di lui; nella
quale Spinello fece molte cose da considerare in que' tempi, che l'arte
non aveva ancora né forza né alcun buon modo d'esprimere con i
colori vivamente i concetti dell'animo. E ciò furono, fra le molte altre
cose che vi sono, due soldati i quali, essendosi con una delle mani
presi nelle barbe, tentano con gli stocchi nudi che hanno nell'altra
torsi l'uno all'altro la vita, mostrando nel volto et in tutti i movimenti
delle membra il desiderio che ha ciascuno di rimanere vittorioso, e
con fierezza d'animo essere senza paura e quanto più si può pensare
coraggiosi; e così ancora fra quegli che combattono a cavallo, è molto
ben fatto un cavalliere, che con la lancia conficca in terra la testa del
nimico, traboccato rovescio del cavallo tutto spaventato. Mostra
un'altra storia il medesimo Santo, quando è presentato a Diocliziano
imperatore, che lo essamina della fede e poi lo fa dare ai tormenti e
metterlo in una fornace, dalla quale egli rimane libero et in sua vece
abruciati i ministri che quivi sono molto pronti da tutte le bande; et
insomma tutte l'altre azzioni di quel Santo in fino alla decollazione;
dopo la quale è portata l'anima in cielo; et in ultimo quando sono
portate d'Alessandria a Pisa l'ossa e le reliquie di San Petito; la quale