Page 329 - Giorgio Vasari
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Vergine col Figliuolo in collo, che fu tenuta figura bellissima insieme
con molte altre che egli fece per quella chiesa sopra il coro della
quale dipinse la Nostra Donna, S. Maria Madalena e S. Bernardo
molto vivamente. Nella Pieve similmente d'Arezzo, nella capella di S.
Bartolomeo, fece molte storie della vita di quel Santo, et a dirimpetto
a quella, nell'altra navata, nella capella di S. Matteo che è sotto
l'organo e che fu dipinta da Iacopo di Casentino suo maestro, fece,
oltre a molte storie di quel Santo che sono ragionevoli, nella volta in
certi tondi, i quattro Evangelisti in capricciosa maniera, perciò che
sopra i busti e le membra umane fece a S. Giovanni la testa d'aquila,
a Marco il capo di lione, a Luca di bue et a Matteo solo la faccia
d'uomo, cioè d'Angelo. Fuor d'Arezzo ancora dipinse nella chiesa di S.
Stefano, fabricata dagl'Aretini sopra molte colonne di graniti e di
marmi per onorare e conservare la memoria di molti martiri che
furono da Giuliano Apostata fatti morire in quel luogo, molte figure e
storie con infinita diligenza e con tale maniera di colori, che si erano
freschissime conservate insino a oggi quando, non molti anni sono,
furono rovinate. Ma quello che in quel luogo era mirabile, oltre le
storie di S. Stefano fatte in figure maggiori che il vivo non è, era in
una storia de' Magi vedere Giuseppo allegro fuor di modo per la
venuta di que' re, da lui considerati con maniera bellissima mentre
aprivano i vasi dei loro tesori e l'offerivano. In quella chiesa
medesima una Nostra Donna che porge a Cristo fanciullino una rosa,
era tenuta, et è, come figura bellissima e devota, in tanta
venerazione appresso gl'Aretini, che senza guardare a niuna difficultà
o spesa, quando fu gettata per terra la chiesa di Santo Stefano,
tagliarono intorno a essa il muro, et allacciatolo ingegnosamente, la
portarono nella città, collocandola in una chiesetta per onorarla,
come fanno, con la medesima devozione che prima facevano. Né ciò
paia gran fatto, perciò che, essendo stato proprio e cosa naturale di
Spinello dare alle sue figure una certa grazia semplice che ha del
modesto e del santo, pare che le figure che egli fece de' Santi e
massimamente della Vergine spirino un non so che di santo e di
divino, che tira gl'uomini ad averle in somma reverenza, come si può
vedere, oltre alla detta, nella Nostra Donna che è in sul canto
degl'Albergetti, et in quella ch'è in una facciata della Pieve dalla parte