Page 286 - Giorgio Vasari
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facciata di fuori di Santo Apollinare con tanta diligenza, che i colori in
               quel luogo scoperto si sono vivi e belli maravigliosamente conservati
               insin'a oggi. Mossi dalla fama di quest'opre dell'Orgagna, che furono
               molto lodate, coloro che in quel tempo governavano Pisa, lo fecero
               condurre  a  lavorare  nel  Camposanto  di  quella  città  un  pezzo  d'una

               facciata,  secondo  che  prima  Giotto  e  Buffalmacco  fatto  avevano.
               Onde, messovi mano, in quella dipinse Andrea un Giudizio Universale
               con alcune fantasie a suo capriccio, nella facciata di verso il Duomo,

               allato  alla  Passione  di  Cristo  fatta  da  Buffalmacco,  dove,  nel  canto
               facendo  la  prima  storia,  figurò  in  essa  tutti  i  gradi  de'  Signori
               Temporali, involti nei piaceri di questo mondo; ponendogli a sedere
               sopra un prato fiorito, e sotto l'ombra di molti melaranci, che facendo
               amenissimo bosco, hanno sopra i rami alcuni Amori, che volando a

               torno,  e  sopra  molte  giovani  donne,  ritratte  tutte,  secondo  che  si
               vede, dal naturale di femmine nobili, e signore di que' tempi le quali
               per la lunghezza del tempo non si riconoscono, fanno sembiante di

               saettare i cuori di quelle alle quali sono giovani uomini appresso e
               signori che stanno a udir suoni e canti et a vedere amorosi balli di
               garzoni  e  donne  che  godano  con  dolcezza  i  loro  amori.  Fra'  quali
               signori  ritrasse  l'Orgagna  Castruccio,  signor  di  Lucca,  e  giovane  di
               bellissimo aspetto, con un cappuccio azzurro avvolto intorno al capo e

               con uno sparviere in pugno; et appresso lui altri signori di quell'età,
               che non si sa chi sieno. Insomma fece con molta diligenza in questa
               prima  parte,  per  quanto  capiva  il  luogo  e  richiedeva  l'arte,  tutti  i

               diletti  del  mondo  graziosissimamente.  Dall'altra  parte  nella
               medesima  storia  figurò  sopra  un  alto  monte  la  vita  di  coloro  che,
               tirati  dal  pentimento  de'  peccati  e  dal  disiderio  d'esser  salvi,  sono
               fuggiti  dal  mondo  a  quel  monte  tutto  pieno  di  Santi  romiti  che
               servono  al  Signore  diverse  cose  operando  con  vivacissimi  affetti:

               alcuni leggendo et orando si mostrano tutti intenti alla contemplativa,
               et altri lavorando per guadagnare il vivere nell'attiva variamente si
               essercitano. Vi si vede fra gl'altri un romito che mugne una capra, il

               quale non può essere più pronto né più vivo in figura di quello che gli
               è.  E  poi  da  basso  San  Macario  che  mostra  a  que'  tre  re,  che
               cavalcando  con  loro  donne  e  brigata  vanno  a  caccia,  la  miseria
               umana in tre re, che morti e non del tutto consumati, giaceno in una
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