Page 283 - Giorgio Vasari
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Averrois,  e  gli  sono  intorno  Mosè,  Paulo,  Giovanni  Evangelista  et
               alcune altre figure che hanno sopra le quattro virtù cardinali e le tre
               teologiche, con altre infinite considerazioni, espresse da Taddeo con
               disegno e grazia non piccola, in tanto che si può dir esser stata la
               meglio intesa e quella che si è più conservata di tutte le cose sue.

               Nella medesima Santa Maria Novella sopra il tramezzo della chiesa,
               fece  ancora  un  S.  Geronimo  vestito  da  cardinale,  avendo  egli
               divozione  in  quel  santo  e  per  protettor  di  sua  casa  eleggendolo;  e

               sotto  esso  poi  Agnolo  suo  figliuolo,  morto  Taddeo,  fece  fare  ai
               descendenti  una  sepoltura,  coperta  con  un  lapide  di  marmo  con
               l'arme  de'  Gaddi.  Ai  quali  descendenti  Geronimo  cardinale,  per  la
               bontà  di  Taddeo  e  per  i  meriti  loro,  ha  impetrato  da  Dio  gradi
               orrevolissimi nella chiesa, chericati di camera, vescovadi, cardinalati,

               prepositure e cavalierati onoratissimi: i quali tutti discesi di Taddeo in
               qualunche  grado,  hanno  sempre  stimato  e  favoriti  i  begli  ingegni
               inclinati alle cose della scultura, pittura e quelli con ogni sforzo loro

               aiutati. Finalmente, essendo Taddeo venuto in età di cinquanta anni,
               d'atrocissima  febbre  percosso,  passò  di  questa  vita  l'anno  1350,
               lasciando  Agnolo  suo  figliuolo  e  Giovanni  che  attendessero  alla
               pittura,  raccomandandogli  a  Iacopo  di  Casentino  per  li  costumi  del
               vivere  et  a  Giovanni  da  Milano  per  gl'ammaestramenti  dell'arte;  il

               qual Giovanni, oltr'a molte altre cose, fece dopo la morte di Taddeo
               una  tavola  che  fu  posta  in  S.  Croce  all'altare  di  S.  Gherardo  da
               Villamagna,  quattordici  anni  dopo  che  era  rimaso  senza  il  suo

               maestro;  e  similmente  la  tavola  dell'altar  maggiore  d'Ogni  Santi,
               dove stavano i frati umiliati, che fu tenuta molto bella; et in Ascesi la
               tribuna dell'altar maggiore, dove fece un Crucifisso, la Nostra Donna
               e  Santa  Chiara;  e  nelle  facciate  e  dalle  bande  istorie  della  Nostra
               Donna. Dopo, andatosene a Milano, vi lavorò molte opere a tempera

               et in fresco, e finalmente vi si morì.

               Taddeo adunque mantenne continuamente la maniera di Giotto, ma
               non però la migliorò molto, salvo che nel colorito, il quale fece più
               fresco e più vivace che quello di Giotto, avendo egli atteso tanto a
               migliorare  l'altre  parti  e  difficultà  di  questa  arte  che,  ancor  che  a

               questa  badasse,  non  potette  però  aver  grazia  di  farlo;  là  dove,
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