Page 289 - Giorgio Vasari
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ritratti di naturale: perché quelli di quest'opera furono parte d'amici
suoi carissimi, quali mise in Paradiso e parte di poco amici che furono
da lui posti nell'Inferno. Fra i buoni si vede in profilo col regno in
capo, ritratto di naturale Papa Clemente Sesto, che al tempo suo
ridusse il Giubileo dai cento ai cinquanta anni, e che fu amico de'
Fiorentini, et ebbe delle sue pitture che gli furon carissime; fra i
medesimi è maestro Dino del Garbo, medico allora eccellentissimo,
vestito come allora usavano i dottori, e con una berretta rossa in
capo foderata di vai, e tenuto per mano da un Angelo, con altri assai
ritratti, che non si riconoscono. Fra i dannati ritrasse il Guardi, messo
del Comune di Firenze stra[s]cinato dal Diavolo con un oncino, e si
conosce a' tre gigli rossi, che ha in una beretta bianca, secondo che
allora portavano i messi et altre simili brigate; e questo, perché una
volta lo pegnorò; vi ritrasse ancora il notaio et il giudice, che in quella
causa gli furono contrari. Appresso al Guardi è Cecco da Ascoli,
famoso mago di que' tempi. E poco di sopra, cioè nel mezzo, è un
frate ipocrito, che, uscito d'una sepoltura, si vuole furtivamente
mettere fra i buoni, mentre un Angelo lo scuopre e lo spigne fra i
dannati. Avendo Andrea, oltr'a Bernardo, un fratello chiamato Iacopo
che attendeva ma con poco profitto alla scultura, nel fare per lui
qualche volta disegni di rilievo e di terra, gli venne voglia di fare
qualche cosa di marmo e vedere se si ricordava de' principii di
quell'arte in che aveva, come si disse, in Pisa lavorato; e così,
messosi con più studio alla pruova, vi fece di sorte acquisto, che poi
se ne servì, come si dirà, onoratamente. Dopo si diede con tutte le
forze agli studi dell'architettura, pensando, quando che fusse, avere a
servirsene. Né lo fallì il pensiero, perché l'anno 1355, avendo il
Comune di Firenze compero appresso al palazzo alcune case di
cittadini, per allargarsi e fare maggior piazza, e per fare ancora un
luogo dove si potessero ne' tempi piovosi e di verno ritirare i cittadini
e fare quelle cose al coperto che si facevano in su la ringhiera quando
il mal tempo non impediva, feciono fare molti disegni per fare una
magnifica e grandissima loggia vicina al palazzo a questo effetto, et
insieme la Zecca, dove si batte la moneta; fra i quali disegni fatti dai
migliori maestri della città, essendo approvato universalmente et
accettato quello dell'Orgagna, come maggiore, più bello e più