Page 279 - Giorgio Vasari
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pilastro et in quello il Santo avvocato dell'Arte in una nicchia, e che
ogni anno per la festa di quello, i Consoli di quell'Arte andassino a
offerta e vi tenessino tutto quel dì lo stendardo con la loro insegna,
ma che l'offerta nondimeno fusse della Madonna per sovvenimento
de' poveri bisognosi. E perché l'anno 1333 per lo gran diluvio l'acque
avevano divorato le sponde del ponte Rubaconte, messo in terra il
castello Altafronte, e del ponte Vecchio non lasciato altro che le due
pile del mezzo et il ponte a Santa Trinita rovinato del tutto eccetto
una pila che rimase tutta fracassata, e mezzo il ponte alla Carraia,
rompendo la pescaia d'Ogni Santi, deliberarono quei che allora la
città reggevano, non voler che più quegli d'oltr'Arno avessero la
tornata alle case loro con tanto scomodo, quanto quello era d'aver a
passar per barche; per che, chiamato Taddeo Gaddi per essere Giotto
suo maestro andato a Milano, gli fecero fare il modello e disegno del
ponte Vecchio, dandogli cura che lo facesse condurre a fine più
gagliardo e più bello che possibile fusse; ed egli, non perdonando né
a spesa né a fatica, lo fece con quella gagliardezza di spalle e con
quella magnificenza di volte tutte di pietre riquadrate con lo
scarpello, che sostiene oggi ventidue botteghe per banda, che sono in
tutto quarantaquattro, con grand'utile del Comune che ne cavava
l'anno fiorini ottocento di fitti. La lunghezza delle volte da un canto
all'altro è braccia trentadue, e la strada del mezzo sedici, e quella
delle botteghe da ciascuna parte braccia otto: per la quale opera, che
costò sessanta mila fiorini d'oro, non pur meritò allora Taddeo lode
infinita, ma ancora oggi n'è più che mai comendato, poiché, oltre a
molti altri diluvii, non è stato mosso l'anno 1557 a dì 13 di settembre,
da quello che mandò a terra il ponte a Santa Trinita, di quello della
Carraia due archi, e che fracassò in gran parte il Rubaconte, e fece
molt'altre rovine che sono notissime. E veramente non è alcuno di
giudizio, che non stupisca non pur non si maravigli, considerando che
il detto ponte Vecchio in tanta strettezza sostenesse immobile
l'impeto dell'acque, de' legnami e delle rovine fatte di sopra, e con
tanta fermezza. Nel medesimo tempo fece Taddeo fondare il ponte a
Santa Trinita, che fu finito manco felicemente l'anno 1346 con spesa
di fiorini ventimila d'oro; dico men felicemente, perché non essendo