Page 269 - Giorgio Vasari
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Et in vero questi sonetti e l'averne fatto menzione in una delle sue

               lettere famigliari nel quinto libro, che comincia: "Non sum nescius",
               hanno  dato  più  fama  alla  povera  vita  di  maestro  Simone,  che  non
               hanno fatto né faranno mai tutte l'opere sue; perché elleno hanno a
               venire, quando che sia, meno, dove gli scritti di tant'uomo viveranno

               eterni secoli. Fu dunque Simone Memmi sanese eccellente dipintore,
               singolare ne' tempi suoi e molto stimato nella corte del Papa, perciò
               che dopo la morte di Giotto maestro suo, il quale egli aveva seguitato
               a  Roma  quando  fece  la  nave  di  musaico  e  l'altre  cose,  avendo  nel

               fare una Vergine Maria nel portico di S. Piero et un San Piero e San
               Paulo, a quel luogo vicino dove è la pina di bronzo, in un muro fra
               gl'archi  del  portico  dalla  banda  di  fuori,  contraffatto  la  maniera  di
               Giotto,  ne  fu  di  maniera  lodato,  avendo  massimamente  in

               quest'opera  ritratto  un  sagrestano  di  S.  Piero  che  accende  alcune
               lampade  a  dette  sue  figure  molto  prontamente,  che  Simone  fu
               chiamato in Avignone alla corte del Papa con grandissima instanza;
               dove lavorò tante pitture in fresco et in tavole che fece corrispondere

               l'opere al nome che di lui era stato là oltre portato. Per che, tornato a
               Siena in gran credito e molto perciò favorito, gli fu dato a dipignere
               dalla signoria nel palazzo loro in una sala a fresco una Vergine Maria
               con molte figure attorno, la quale egli compié di tutta perfezzione,

               con molta sua lode et utilità. E per mostrare che non meno sapeva
               fare in tavola che in fresco, dipinse in detto palazzo una tavola che fu
               cagione che poi ne fu fatto far due in duomo et una Nostra Donna col
               Fanciullo in braccio in attitudine bellissima sopra la porta dell'Opera

               del  duomo  detto,  nella  qual  pittura  certi  Angeli,  che  sostenendo  in
               aria un stendardo, volano e guardano all'ingiù alcuni Santi che sono
               intorno  alla  Nostra  Donna,  fanno  bellissimo  componimento  et
               ornamento grande. Ciò fatto, fu Simone dal Generale di Sant'Agostino

               condotto  in  Firenze,  dove  lavorò  il  capitolo  di  Santo  Spirito,
               mostrando invenzione e giudizio mirabile nelle figure e ne' cavalli fatti
               da lui, come in quel luogo ne fa fede la storia della Passione di Cristo,
               nella  quale  si  veggiono  ingegnosamente  tutte  le  cose  essere  state

               fatte da lui con discrezione e con bellissima grazia. Veggonsi i ladroni
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