Page 272 - Giorgio Vasari
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volto chino e lagrimoso e con gl'occhi fatti rossi dal pianto, tutto
pentito del suo peccato, mentre Dio in aria, circondato da un celeste
lume, fa sembiante di perdonargli. Nel secondo quadro è quando
Ranieri, dispensando le sue facultà ai poveri di Dio, per poi montar in
barca, ha intorno una turba di poveri, di storpiati, di donne e di putti,
molto affettuosi nel farsi innanzi, nel chiedere e nel ringraziarlo; e
nello stesso quadro è ancora, quando questo Santo, ricevuta nel
tempio la schiavina da pellegrino, sta dinanzi a Nostra Donna, che
circondata da molti Angeli, gli mostra che si riposerà nel suo grembo
in Pisa, le quali tutte figure hanno vivezza e bell'aria nelle teste. Nella
terza è dipinto da Simone quando, tornato dopo sette anni d'oltra
mare, mostra aver fatto tre quarantane in Terra Santa, e che standosi
in coro a udir i divini uffizii dove molti putti cantano, è tentato dal
demonio, il quale si vede scacciato da un fermo proponimento che si
scorge in Ranieri di non voler offender Dio, aiutato da una figura,
fatta da Simone per la Constanza, che fa partir l'antico Avversario,
non solo tutto confuso, ma con bella invenzione e capricciosa, tutto
pauroso, tenendosi nel fuggire le mani al capo e caminando con la
fronte bassa e stretto nelle spalle a più potere e dicendo, come se gli
vede scritto uscire di bocca: "Io non posso più". E finalmente in
questo quadro è ancora quando Ranieri, in sul monte Tabor
ingenocchiato, vede miracolosamente Cristo in aria con Moisè et Elia.
Le quali tutte cose di quest'opera et altre che si tacciono, mostrano
che Simone fu molto capriccioso, et intese il buon modo di comporre
leggiadramente le figure nella maniera di que' tempi. Finite queste
storie, fece due tavole a tempera nella medesima città, aiutato da
Lippo Memmi suo fratello, il quale gl'aveva anche aiutato dipignere il
capitolo di Santa Maria Novella et altre opere.
Costui, se bene non fu eccellente come Simone, seguitò nondimeno
quanto poté il più la sua maniera et in sua compagnia fece molte
cose a fresco in Santa Croce di Firenze, a' frati Predicatori in S.
Caterina di Pisa la tavola dell'altar maggiore et in S. Paulo a ripa
d'Arno, oltre a molte storie in fresco bellissime, la tavola a tempera
che oggi è sopra l'altar maggiore, dentrovi una Nostra Donna, S.
Piero e S. Paulo e S. Giovanni Battista et altri Santi; et in questa pose