Page 266 - Giorgio Vasari
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Angeli, che fermati in su l'ali in diverse attitudini piangono
dirottamente, e stringendosi alcuni le mani al petto, altri
incro[cic]chiandole, e altri battendosi le palme, mostrano avere
estremo dolore della morte del Figliuolo di Dio, e tutti dal mezzo in
dietro o vero dal mezzo in giù sono convertiti in aria. In questa opera,
che è bene condotta nel colorito che è fresco e vivace, e tanto bene
nelle commettiture della calcina, ch'ella pare tutta fatta in un giorno,
ho trovato l'arme di Gualtieri duca di Atene, ma per non vi essere né
millesimo né altra scrittura, non posso affermare che ella fusse fatta
fare da lui. Dico bene, che oltre al tenersi per fermo da ognuno
ch'ella sia di mano di Pietro, la maniera non potrebbe più di quello
che ella fa, parer la medesima: senzaché si può credere, essendo
stato questo pittore nel tempo che in Italia era il duca Gualtieri, così
che ella fusse fatta da Piero, come per ordine del detto Duca. Pure,
creda ognuno come vuole, l'opera come antica non è se non lodevole,
e la maniera, oltre la publica voce, mostra ch'ella sia di mano di
costui.
Lavorò a fresco il medesimo Piero nella chiesa di S. Maria d'Orvieto,
dove è la santissima reliquia del Corporale, alcune storie di Gesù
Cristo e del corpo suo con molta diligenza; e ciò fece, per quanto si
dice, per messer Benedetto di messer Buonconte Monaldeschi signore
in quel tempo, anzi tiranno di quella città. Affermano similmente
alcuni che Piero fece alcune sculture, e che gli riuscirono, perché
aveva ingegno in qualunque cosa si metteva a fare, benissimo, e che
è di sua mano il Crucifisso, che è nella gran chiesa di S. Paulo fuor di
Roma, il quale, secondo che si dice e credere si dee, è quello che
parlò a S. Brigida l'anno 1370. Erano di mano del medesimo alcune
altre cose di quella maniera, le quali andarono per terra quando fu
rovinata la chiesa vecchia di S. Piero per rifar la nuova.
Fu Pietro in tutte le sue cose diligente molto, e cercò con ogni studio
di farsi onore e acquistare fama nell'arte. Fu non pure buon cristiano,
ma divotissimo e amicissimo de' poveri, e per la bontà sua amato non
pure in Roma sua patria, ma da tutti coloro che di lui ebbono
cognizione o dell'opere sue. E si diede finalmente nell'ultima sua
vecchiezza con tanto spirito alla religione, menando vita esemplare,