Page 263 - Giorgio Vasari
P. 263
prudenza degl'uomini, ebbe sempre l'animo disposto a contentarsi di
quello che il mondo et il tempo recava, onde sopportò con animo
moderato e quieto il bene et il male che gli venne dalla fortuna. E
veramente non si può dire quanto i costumi gentili e la modestia con
l'altre buone creanze siano onorata compagnia a tutte l'arti, ma
particolarmente a quelle che dall'intelletto e da' nobili et elevati
ingegni procedono, onde doverebbe ciascuno rendersi non meno
grato con i costumi, che con l'eccellenza dell'arte.
Ambruogio, finalmente, nell'ultimo di sua vita fece con molta sua lode
una tavola a Monte Oliveto di Chiusuri; e poco poi, d'anni 83, passò
felicemente e cristianamente a miglior vita.
Furono le opere sue nel milletrecentoquaranta.
Come s'è detto, il ritratto di Ambruogio si vede di sua mano in S.
Procolo nella predella della sua tavola con un capuccio in capo. E
quanto valesse nel disegno si vede nel nostro libro, dove sono alcune
cose di sua mano, assai buone.
FINE DELLA VITA D'AMBRUOGIO LORENZETTI