Page 259 - Giorgio Vasari
P. 259
vendicarsi dolcemente dell'impacienza di que' popoli, e gli venne
fatto; perché finita l'opera, inanzi che la scoprisse, la fece veder loro
e ne fu interamente sodisfatto. Ma volendo i Perugini levare subito la
turata, disse Buonamico che per due giorni ancora la lasciassono
stare, perciò che voleva ritoccare a secco alcune cose, e così fu fatto.
Buonamico, dunque, salito in sul ponte, dove egli aveva fatto al
Santo una gran diadema d'oro e, come in que' tempi si costumava, di
rilievo con la calcina, gli fece una corona o vero ghirlanda intorno
intorno al capo tutta di lasche. E ciò fatto, una mattina accordato
l'oste se ne venne a Firenze. Onde passati due giorni, non vedendo i
Perugini, sì come erano soliti, il dipintore andare attorno,
domandarono l'oste che fusse di lui stato, et inteso che egli se n'era a
Firenze tornato, andarono subito a scoprire il lavoro, e trovato il loro
S. Ercolano coronato solennemente di lasche, lo fecion intendere
tostamente a coloro che governavano; i quali sebbene mandarono
cavallari in fretta a cercar di Buonamico, tutto fu invano, essendosene
egli con molta fretta a Firenze ritornato. Preso dunque partito di fare
levare a un loro dipintore la corona di lasche e rifare la diadema al
Santo, dissono di Buonamico e degl'altri fiorentini tutti que' mali che
si possono imaginare.
Ritornato Buonamico a Firenze e poco curandosi di cosa che
dicessono i Perugini, attese a lavorare e fare molte opere, delle quali
per non esser più lungo non accade far menzione. Dirò solo questo,
che avendo dipinto a Calcinaia una Nostra Donna a fresco col
Figliuolo in collo, colui che gliel'aveva fatta fare in cambio di pagarlo
gli dava parole; onde, Buonamico, che non era avvezzo a essere fatto
fare né ad essere uccellato, pensò di valersene ad ogni modo. E così
andato una mattina a Calcinaia, convertì il fanciullo che aveva dipinto
in braccio alla Vergine, con tinte senza colla o tempera, ma fatte con
l'acqua sola, in uno orsacchino; la qual cosa non dopo molto vedendo
il contadino che l'aveva fatta fare, presso che disperato andò a
trovare Buonamico, pregandolo che di grazia levasse l'orsacchino e
rifacesse un fanciullo come prima, perché era presto a sodisfarlo; il
che avendo egli fatto amorevolmente, fu della prima e della seconda
fatica senza indugio pagato; e bastò a racconciare ogni cosa una