Page 254 - Giorgio Vasari
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cominciando dalla creazione dell'uomo e seguitando insino a tutta la

               edificazione della torre di Nembrot; nella quale opera, ancor che oggi
               per la maggior parte sia guasta, si vede vivezza nelle figure, buona
               pratica e vaghezza nel colorito, e che la mano esprimeva molto bene
               i  concetti  dell'animo  di  Buonamico,  il  quale  non  ebbe  però  molto

               disegno. Nella facciata della destra crociera, la quale è dirimpetto a
               quella dove è la porta del fianco, in alcune storie di S. Nastasia si
               veggiono certi abiti et acconciature antiche molto vaghe e belle, in

               alcune  donne  che  vi  sono  con  graziosa  maniera  dipinte.  Non  men
               belle sono quelle figure ancora, che con bene accomodate attitudini
               sono in una barca, fra le quali è il ritratto di papa Alessandro Quarto,
               il quale ebbe Buonamico, secondo che si dice, da Tafo suo maestro, il
               quale aveva quel Pontefice ritratto di musaico in S. Piero. Parimente

               nell'ultima storia, dove è il martirio di quella Santa e d'altre, espresse
               Buonamico molto bene nei volti il timore della morte, il dolore e lo
               spavento di coloro che stanno a vederla tormentare e morire, mentre

               sta legata a un albero e sopra il fuoco.
               Fu compagno in quest'opera di Buonamico, Bruno di Giovanni pittore,

               che  così  è  chiamato  in  sul  vecchio  libro  della  compagnia;  il  quale
               Bruno, celebrato anch'egli come piacevole uomo dal Boccaccio, finite
               le dette storie delle facciate, dipinse nella medesima chiesa l'altar di
               S.  Orsola  con  la  compagnia  delle  vergini,  facendo  in  una  mano  di

               detta Santa uno stendardo con l'arme di Pisa, che è in campo rosso
               una  croce  bianca,  e  facendole  porgere  l'altra  a  una  femina,  che
               surgendo  fra  due  monti  e  toccando  con  l'uno  de'  piedi  il  mare,  le
               porge  amendue  le  mani  in  atto  di  raccomandarsi.  La  quale  femina

               figurata  per  Pisa,  avendo  in  capo  una  corona  d'oro  e  in  dosso  un
               drappo pieno di tondi e di aquile, chiede, essendo molto travagliata
               in mare, aiuto a quella Santa. Ma perché nel fare questa opera Bruno
               si doleva che le figure che in essa faceva non avevano il vivo, come

               quelle di Buonamico, Buonamico, come burlevole, per insegnargli a
               fare le figure non pur vivaci, ma che favellassono, gli fece far alcune
               parole che uscivano di bocca a quella femina che si raccomanda alla
               Santa,  e  la  risposta  della  Santa  a  lei,  avendo  ciò  visto  Buonamico

               nell'opere  che  aveva  fatte  nella  medesima  città  Cimabue.  La  qual
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